Addio Cecchi Gori, papà del cinema italiano

Presidente della Fiorentina, produttore di grandi film: ucciso da un infarto a 73 anni Presidente della Fiorentina, produttore di grandi film: ucciso da un infarto a 73 anni Addio Cecchi Cori, pupa del cinema italiano Portò la commedia sul grande schermo ROMA. Si è portato una mano al petto e si è accasciato. E non c'è stato più niente da fare. Così ieri, nei suoi uffici romani appena dopo pranzo, è morto il produttore Mario Cecchi Gori, presidente della Fiorentina calcio e «socio» di Silvio Berlusconi nella «Penta». Stroncato da un infarto. La salma è stata ricomposta all'istituto di anatomia patologica del Policlinico, lo stesso che ospitò quella di Fellini. Tra i primi ad accorrere il suo addetto stampa, Enrico Lucherini, Paolo Villaggio, Lina Wertmùller, Carlo Vanzina, il produttore Claudio Bonivento. «L'avevo visto a mezzogiorno - ha detto Lucherini era in perfetta forma, felice per gli incassi dei suoi ultimi film. Mezz'ora dopo si è sentito male». «Non ci sono più lacrime - ha detto Villaggio - con la morte di Fellini credevo di aver esaurito il mio dolore. Voglio rimanere in silenzio». E Wertmùller: «Siamo solo disperati». Lucherini ha poi ricostruito nel dettaglio il suo incontro con il produttore: «Mario - ha detto - era in piena attività, come al solito. Abbiamo analizzato insieme l'ottimo andamento degli incassi delle sue ultime produzio¬ ni, "Sud" di Salvatores, "Cliffhanger", "Tom e Jerry". Abbiamo anche fatto il punto sulle produzioni in fase di realizzazione. L'ho salutato alle 12,15, alle 13,30 mi hanno avvisato del malore». Mario Cecchi Gori, che sarà sostituito alla guida della Fiorentina dal figlio Vittorio, era nato a Brescia nel 1921 e prima del salto nel mondo del cinema era cresciuto a Firenze. Nel 1948 comincia la carriera cinematografica con Dino De Laurentiis, ritagliandosi un piccolo posto nella produzione. Dopo poco tempo decide di mettersi in proprio: sono gli anni di "Gastone", con Sordi e del "Mattatore" con Gassman. La fortuna di Cecchi Gori è legata però alle sorti della commedia all'italiana, poi con il passare degli anni, venne affiancato nella gestione del gruppo dal figlio Vittorio. Padre e figlio "firmano" la produzione di centinaia di film campioni d'incasso, espandono le loro attività negli Usa, entrano nella prima pay-tv italiana. Telepiù, acquistano numerose sale cinematografiche. Nel 1990 si corona il sogno coltivato da sempre: l'acquisto della Fiorentina. Un dolore grande per cinema e calcio: «Mario Cecchi Gori non è stato per me soltanto un imprenditore, un concorrente, un socio, ma è stato un amico e, sotto vari aspetti, un esempio. E' per questo che nel mio ricordo, accanto all'immagine del grande realizzatore di indimenticabili opere cinematografiche, rimarrà il segno delle sue qualità umane», ha detto da Arcore il presidente della Fininvest, Silvio Berlusconi. «Nella signorile figura di Cecchi Gori ho sempre riconosciuto un gentiluomo di stampo antico, una persona corretta», ha detto l'amministratore delegato della Juventus, Giampiero Boniperti. Domenica su tutti i campi di calcio verrà osservato un minuto di raccoglimento. «Era una persona intelligente con la quale si lavorava bene», ha aggiunto Gigi Radice, l'ex allenatore della Fiorentina. I funerali di Mario Cecchi Gori si svolgeranno oggi a Roma alle 16 nella chiesa di San Roberto Bellarmino, poi la salma sarà trasportata a Firenze dove domenica sarà allestita una camera ardente nella chiesa di Santa Croce. Lunedì altra cerimonia funebre, dopo il produttore sarà tumulato nella tomba di famiglia. [a. r.] In questo genere i suoi primi interessi ma non trascurò anche pellicole «impegnate» che portò a successo Nella foto grande Mario Cerchi Gori. A sinistra è assieme a Silvio Berlusconi, a destra, in alto, il produttore allo stadio di Firenze

Luoghi citati: Arcore, Brescia, Firenze, Roma, Usa