Si costituisce l'ambasciatore

Si costituisce l'ambasciatore Si costituisce l'ambasciatore Rientrato dagli Usa Petrignani «Non ho preso soldi da Eni-Sai» MILANO. L'ex ambasciatore italiano a Washington, Rinaldo Petrignani, è arrivato ieri pomeriggio a Palazzo di Giustizia, dove è rimasto fino alle 20. Era colpito da un ordine di custodia cautelare (ma già nel mandato si parla di arresti domiciliari) per concorso in corruzione. Dopo essere atterrato a Zurigo dagli Usa, Petrignani si è presentato alla caserma della Finanza di Chiasso e poi, in auto, è stato accompagnato a Milano. Qui lo attendevano il gip Grigo e il pm De Pasquale, impegnati nell'inchiesta sul contratto di assicurazione tra l'Eni e la Sai. E l'ex ambiasciatore che c'entra? C'entra, secondo l'ac¬ cusa, per via di cento milioni che aveva ricevuto da Aldo Molino, il professionista-factotum dell'intera vicenda. Eni e Sai dovevano costituire una società paritetica per assicurare i dipendenti dell'ente petrolifero. Un affare (mai andato in porto) da 500 miliardi. Un 20% doveva finire alla banca inglese Salomon Brothers, e Petrignani che di questa banca (dove lavora anche il figlio) era consulente avrebbe fatto da tramite. Da qui l'accusa, che l'ex ambasciatore respinge con forza: «I cento milioni sono una parcella - ha detto - che non ha nulla a che vedere con questa vicenda». [r.m.]

Persone citate: Aldo Molino, De Pasquale, Grigo, Petrignani, Rinaldo Petrignani

Luoghi citati: Milano, Usa, Washington, Zurigo