Malpica spara: ho pagato io Scalfaro

Nuova bordata dell'ex direttore del Sisde, forse sarà chiamato a testimoniare anche Fanfani Nuova bordata dell'ex direttore del Sisde, forse sarà chiamato a testimoniare anche Fanfani Malpica spara; ho pagato io Scalfaro Igiudici: dubbi sulle prove dei Servizi ROMA. Anche Riccardo Malpica dice che Oscar Luigi Scalfaro prendeva la sua quota di fondi riservati del Sisde quando era ministro dell'Interno. L'ex direttore del servizio segreto civile, in carcere da una settimana con l'accusa di peculato e associazione per delinquere, ha raccontato ai giudici che le consegne di denaro ai titolari del Viminale (Fanfani escluso) le faceva lui personalmente, ogni mese. E che portò i soldi anche a Scalfaro, il ministro che lo nominò a capo del Sisde nel febbraio del 1987, pochi mesi prima di lasciare il Viminale. Non è una confessione, quella del prefetto Malpica, ma l'accusa lanciata da un signore sotto inchiesta che continua a negare di avere beneficiato dei «fondi neri» del Servizio. La dichiarazione dell'ex direttore del Sisde è stata fatta ai giudici subito dopo che la Procura di Roma aveva emesso, sabato mattina, il comunicato con il quale scagionava il presidente della Repubblica dalle accuse di Maurizio Broccoletti, il capocordata dell'associazione per delinquere individuata dai magistrati, tuttora latitante. E ancora ieri dal terzo piano del palazzo di giustizia di Roma sono arrivati inviti alla cautela: tutte le dichiarazioni degli imputati vanno verificate, quelle affermazioni non sono una verità accerta¬ ta. «Più che una linea di difesa sottolinea il procuratore aggiunto Michele Coirò - rappresentano una volontà di attacco, non si sa per quali fini. E' bene tenere presente che si tratta di indagati i quali si servono del fatto di rendere dichiarazioni al magistrato come cassa di risonanza; infatti, dopo essere stati interro- gati, divulgano all'esterno, attraverso loro canali, il contenuto delle dichiarazioni». Tutto da verificare anche per il sostituto procuratore Leonardo Frisani, che segue l'inchiesta insieme all'altro procuratore aggiunto Ettore Torri: sull'autenticità dei documenti prodotti da Broccoletti e Galati (l'ex segretario amministrativo del Sisde che ha tirato in ballo Scalfaro e gli altri ministri dell'Interno succedutisi fino al 1992) «ci sono dubbi», e bisogna stabilire «se è una storia montata oppure no». E' quello che chiede anche il ministro Mancino: «Riscontrare l'attendibilità delle "rivelazioni" e dei documenti prodotti». Ieri in Procura era prevista una nuova ondata di «rivelazioni» con l'arrivo dell'ex responsabile della programmazione e del settore logistico del Sisde Rosa Maria Sorrentino, che aveva annunciato di volersi costituire. Ma così non è stato, e la signora è ancora latitante, forse anche a causa del clamore e della dura reazione di Scalfaro seguiti alle dichiarazioni di Galati. La giornata degli inquirenti è quindi trascorsa tra continue riunioni per fare il punto della situazione e decidere le prossime mosse. C'è da definire la posizione dei ministri dell'Interno (Scotti, Gava e Mancino) chiamati in causa dai funzionari inquisiti, e stabilire se spedire gli atti che li riguardano al «tribunale dei ministri»; e in questo caso, se fare prima degli accertamenti oppure iscrivere subito quei nomi eccellenti nel registro degli indagati e liberarsi dell'inchiesta. E c'è da definire la posizione di Scalfaro, e stabilire se far valere la regola della non procedibilità nei confronti del Capo dello Stato prevista dalla Costituzione anche per gli atti compiuti quando non stava al Quirinale. «C'è molta gente da interrogare», dice il giudice Frisani, e oggi toccherà al prefetto Alessandro Voci, che sostituì Malpica alla guida del Sisde nel 1991. Più avanti potrebbe essere chiamato a testimoniare anche Amintore Fanfani, l'unico ministro dell'Interno - a detta degli «uomini d'oro» del Sisde - che non prese i 100 milioni al mese. L'inchiesta poi prosegue nei confronti degli indagati ufficiali, e cioè quegli 007 arricchitisi con i «fondi neri» che adesso sono in carcere o alla macchia. Su questo, da parte Io¬ ro, non c'è alcuna collaborazione. Galati, ad esempio, si dilunga sui ministri ma non darebbe una spiegazione plausibile di 950 milioni accumulati in soli 4 mesi. Tra gli arricchimenti illeciti ci sarebbero anche delle fazendas acquistate in Sud America da Malpica e dalla sua segretaria, Matilde Martucci, la quale con altri ex funzionari del Servizio ha speso centinaia di milioni per le sue «missioni» in Argentina. Negli ultimi giorni, le indagini sulla signora Martucci (che secondo Broccoletti acquistò sei appartamenti, una pasticceria e un'agenzia di viaggi durante la «gestione Malpica») si sono fatte più intense, ed è stato interrogato anche il genero della segretaria di Malpica. Quest'ultimo avrebbe raccontato che dopo avere sposato la figlia della signora Martucci fu assunto al Sisde, ma poi il matrimonio fallì, e insieme alla moglie perse il lavoro. Giovanni Bianconi li sostituto procuratore Ettore Torri indaga sui fondi neri del Sisde

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