ASSEDIO AL QUIRINALE di Luigi La Spina

Gli «007» corrotti: il Presidente, da ministro dell'Interno, riceveva 100 milioni al mese ASSEDIO AL QUIRINALE esplicita diversa destinazione da quella di fondi attribuiti al ministero dell'Interno per regolari compiti istituzionali. E' poi già altamente significativo il fatto che questi documenti, per legge destinati alla distruzione, siano stati dichiaratamente conservati per uno scopo che non poteva quindi essere diverso da quello del ricatto. L'attacco a Scalfaro da parte di spezzoni dei servizi, con la presumibile regia di alcuni gruppi politici che non si rassegnano alla sconfitta, è politicamente pericolosissimo non solo perché colpisce una istituzione, quella della presidenza della Repubblica, apparentemente forte ma in realtà fragilissima, come le vicende tormentate dei settennati italiani nel nostro Paese hanno dimostrato. Ma soprattutto perché in questo momento il Quirinale è l'unica garanzia, per esplicito suo impegno, di un passaggio costituzionalmente democratico dalla prima alla seconda Repubblica fondato sullo scioglimento il più possibile rapido della legislatura. Arrivare all'impeachment di Scalfaro vuol dire mettere in moto una procedura di sostituzione che a norma costituzionale si deve compiere entro 15 giorni, tale da impedire agli italiani, in concreto, di votare per un nuovo Parlamento. La reazione delle più alte autorità dello Stato, ieri sera, dallo stesso Presidente della Repubblica ai presidenti delle due Camere, al capo del governo, che ha subito espresso il suo sdegno per la manovra e la solidarietà a Scalfaro, dimostrano che la gravità dell'insidia è stata colta. L'opinione pubblica, sempre più allarmata da avvenimenti preoccupanti e oscuri, da sempre più evidenti tentativi di restaurazione di vecchi e ancor forti poteri, mentre le prospettive «nuove» sono poco rassicuranti, non tollererebbe davvero un nuovo rinvio della consultazione elettorale. Soprattutto se motivato da oscure accuse di ambigui e screditati personaggi. Resta, nel turbinio di sospetti che comunque lasciano un segno, una ferita che mira a indebolire un Presidente della Repubblica che avrebbe bisogno in questa situazione di tutta la sua forza, di tutto il suo prestigio, l'amarezza di una facile previsione: con l'avvicinarsi della prevista scadenza elettorale il clima politico, se possibile, diventerà ancor più avvelenato e gli attacchi in più direzioni, ma soprattutto contro il Quirinale, si infittiranno. E' indispensabile che la magistratura indaghi, senza alcun timore reverenziale e con la massima sollecitudine, su zone di ambiguità, su illeciti amministrativi e penali. La «ragion di Stato» non può e non deve giustificare alcuna responsabilità, né alcuna carica istituzionale. Ma la chiarezza sulle accuse, da tutti ritualmente invocata e certamente necessaria anche in questo caso, come lo stesso Scalfaro chiede, non basterà ad accorciare il tempo di una transizione che con troppa ingenuità e fiducia avevamo pensato si potesse compiere più in fretta e con minori rischi. A cominciare dal Presidente della Repubblica, forse l'attesa è diventata insopportabile. Luigi La Spina

Persone citate: Scalfaro