I revisori accusano Calcestruzzi

I revisori accusano Calcestruzzi Una lettera della Price apre nuovi interrogativi sul gruppo Ferruzzi I revisori accusano Calcestruzzi «Gestione parallela di fondi ed elargizioni» MILANO. «Elargizioni improprie», «gestione parallela di fondi»: le parole della Price Waterhouse, contenute nella lettera con cui la società di revisione comunica la revoca dei bilanci Calcestruzzi a partire dal 1984 (dall'85 per i consolidati), gettano nuove ombre sulle attività finanziarie del gruppo Ferruzzi, questa volta a carico della Calcestruzzi, società cementiera quotata in Borsa. Tra le operazioni poco chiare ricostruite dalla Price vi è quella che riguarda l'acquisto di un pacchetto della società cementiera greca Heracles, rastrellato da terzi attingendo a risorse di incerta provenienza e poi rivenduto a una controllata estera del gruppo. Entra infatti in scena la società panamense Yami Company Inc., costituita nell'ottobre '91 e controllata indirettamente dalla Calcestruzzi Spa tramite la lussemburghese Calcestruzzi Holding. Nel bilancio della Yami a fine '92 - si legge nella lettera - c'era all'attivo liquidità per 82 milioni di dollari, utilizzata poi nel maggio '93 per acquisire il 6,4 per cento della Heracles, di cui la Calcestruzzi, globalmente, rilevò il controllo. In realtà, però, secondo le informazioni che la Price ha raccolto da uno degli amministratori delegati (non meglio identificato) della Calcestruzzi, l'acquisto di azioni Heracles sarebbe avvenuto «nel corso di anni pre¬ cedenti, tramite società o persone mandatane del gruppo Ferruzzi e comunque nell'interesse del gruppo Calcestruzzi». Questi mandatari, estranei al gruppo Ferruzzi, «avrebbero gestito disponibilità, la cui origine non sarebbe nota, in modo parallelo al gruppo Ferruzzi ed avrebbero acquistato tali azioni prevalentemente nel 1990». Azioni che poi sono confluite nella società lussemburghese Tubefin Holding e da questa vendute alla Yami nel maggio '93. «Rosetti Zannoni, responsabile della finanza operativa del gruppo Ferruzzi - prosegue la lettera della Price indirizzata anche agli azionisti Calcestruzzi - ci ha dichiarato che la liquidità della Yami sarebbe stata, a suo avviso, verosimilmente a disposizione fiduciaria del "mandatario" all'acquisto». La Price poi si sofferma su «altre elargizioni improprie» oltre a quelle riferite nella relazione del consiglio al bilancio '92. L'amministratore delegato della società ha dichiarato ai revisori - dice la lettera - che «nel corso degli anni precedenti sarebbero stati effettuati a persone fisiche pagamenti per importi rilevanti (circa 18 miliardi di lire)». Denaro in parte non contabilizzato in anni precedenti da alcune controllate. Tali operazioni però - secondo il presidente della società sono state regolarizzate nel bilancio '92.

Persone citate: Price, Rosetti, Zannoni

Luoghi citati: Milano