Frossard: sul comunismo ha ragione di Enrico Benedetto

Frossard: sul comunismo ha ragione Frossard: sul comunismo ha ragione «Anch'io avevo scritto: Marx non è morto, ma ibernato» IL BIOGRAFO DEL PAPA APARIGI ANDRE' Frossard, 77 anni, l'«amico dei Papi» per eccellenza, il biografo, editorialista e scrittore cattolico dall'ironia sferzante. Lo raggiungiamo nel suo eremo svizzere («tanta montagna, molto vento, nessun giornale») per leggergli le dichiarazioni-chiave rese da Giovanni Paolo II alla Stampa, in particolare - oltre a una cauta valorizzazione del comunismo - quelle che lasciano intuire una intima superiorità dell'Est sull'Occidente. Sorpreso? «Un giorno ho scritto, e mi ha causato non poche incomprensioni dei lettori abituali (la sua rubrica, "Cavalier Seul", dal 1961 figura ogni giorno in prima pagina su Le Figaro) «che Marx non era morto, bensì ibernato. Se è vero che commise grandi errori sull'evolvere delle società industriali, rischia di aver indovinato l'analisi a livello planetario. E co- munque, se il Papa dice le stesse cose che dico io, non può non aver ragione. Scherzi a parte, tutti i pontefici hanno condannato il capitalismo selvaggio. Anzi, si condanna benissimo da solo». Sarebbe dunque fuorviante parlare di vere novità in questa intervista? «Piano. I meriti riconosciuti ai sistemi dell'Est sono almeno parzialmente nuovi. Sulla disoccupazione, be' in un siste- ma carcerario non esiste. E i regimi est-europei erano penitenziari. Forse che a Regina Coeli vi sono disoccupati? Ma l'attenzione rivolta ai poveri è un'altra cosa. Ci fu un'epoca in cui era impossibile non dirsi marxisti, la fine del XIX secolo. In questo senso il Papa fa centro. Condividere le idee socialiste era un dovere morale, qualcosa di obbligatorio». Ma Karol Wojtyla non sembra rivalutare - sia pure con estrema prudenza-i socialismi utopicoumanitari quanto il comunismo post-bellico. Perché? «Se vi fossero elementi positivi? Nessuno può sostenere il contrario. Non fosse altro che la fame di giustizia ed eguaglianza. Inutile ricordare che Giovanni Paolo II conosce bene la situazione. Ha fatto scoccare lui la prima scintilla dalla quale sarebbe scaturito l'immenso incendio». Pensa che sulle sue riflessioni influiscano le recen- , ti vicende polacche, con la j vittoria delle Sinistre e Solidarnosc (o quel che ne rimane) all'opposizione? «Smettiamola con questa storia della revanche. Bisogna guardare le cose in faccia: la Sinistra ha ottenuto il 19% alle Legislative. Vale a dire che l'81% dei polacchi le rimane ostile. Se con quella modesta percentuale si aggiudica il governo, lo deve alle debolezze del sistema proporzionale, non alla sua forza». Il Santo Padre ci dice che l'Est Europa ha preservato un'altra dimensione dell'uomo. In Oriente alcuni valori sarebbero più saldi... «Sì, ma chi possiamo ringraziare: la tenacia della Chiesa cattolica o il sistema? E' indubbio che vi fosse una certa moralità nel regime. La corruzione arrivò in un secondo tempo. Nondimeno, in definitiva credo il merito vada alla persistenza - più o meno clandestina - dei valori cristiani. Se il comunismo li ha preservati, non l'ha fatto apposta. Voleva ottenere semmai il contrario. Semplicemente, non ha potuto impedire che il cristianesimo delle catacombe ottenesse il medesimo successo che sotto l'impero romano». Eppure oggi, malgrado la libertà (o forse proprio a causa sua) la pratica religiosa appare in flagrante declino a Varsavia. Come lo spiega? «Non è facile coniugare i valori spirituali con la libertà quando per decenni il sistema ha oppresso, infranto ogni possibile resistenza. Ancor oggi il popolo polacco ne risente in profondità. Per uscirne, da una parte c'era la Chiesa e dall'altra la chitarra. Chi vincerà: il rock o lo Spirito Santo? Vedremo». Leggere un Papa non attraverso le encicliche ma una profana intervista le sembra un segno dei tem- «Una cosa mi lascia interdetto, cioè che la "Veritatis Splendor" rimanga in un angolo nella conversazione. Non so spiegarmelo. Quanto alla formula, ricordo che Giovanni Paolo II dieci anni fa si lasciò intervistare proprio da me. Settantadue domande: per pubblicare le risposte dovetti scrivere un libro». Enrico Benedetto «Perché l'Enciclica Veritatis Splendor rimane nell'angolo?» André Frossard, 77 anni editorialista e scrittore cattolico

Persone citate: André Frossard, Cavalier, Del Papa, Frossard, Giovanni Paolo Ii, Karol Wojtyla, Marx

Luoghi citati: Europa, Varsavia