E' morto Phoenix ex ragazzo-prodigio di Lorenzo Soria

r In circostanze misteriose. Il protagonista di «Stand by me» aveva 23 anni E' morto Phoenix ex ragazzo-prodigio LOS ANGELES. Biver Phoenix, che come protagonista di «Stand by me» e «My own private Idaho» era diventato uno dei più affermati giovani di Hollywood nonché uno degli idoli delle ragazzine di mezzo mondo, è morto nella notte tra sabato e domenica. Aveva 23 anni. Si trovava al «Viper», un popolare locale di West Hollywood e gli amici che erano con lui hanno raccontato che il suo comportamento poco prima di avere un collasso era stato «strano». Portato d'urgenza alla Cedars Sinai Medicai Center, è morto poco prima delle 2 del mattino. E' stata ordinata un'autopsia: tra le ipotesi, quella della droga. La squadra omicidi ha aperto un'indagine. Biver, chiamato così dai suoi genitori in omaggio al fiume della vita del «Siddharta» di Herman Hesse, divenne famoso nel 1986 come il leader di una banda di ragazzini in «Stand by me». Ma invece di percorrere le strade commerciali scelte da tanti suoi coetanei, Phoenix ha costruito la sua carriera con film come «A night in the life of Jimmy Beardan», «Little Nikita», «Vivere in fuga», per il quale nel 1990 aveva avuto una nomination agli Oscar. Nel '91, aVenezia, aveva ottenuto la Coppa Volpi per «My own private Idaho». E' stato anche il giovane Indiana Jones nell'ultimo film della fortunata serie, protagonista di scene con leoni e serpenti nei vagoni di un treno che trasporta un circo. Ma la migliore interpretazione di Phoenix è stata quella in «My own private Idaho», dove a fianco di un altro idolo dei teenagers Kenu Beeves e sotto la regia di Gus Van Sant ha recitato la parte di un narcolettico omosessuale che vaga per le strade di Portland. Un film scomodo, difficile, che ha suscitato proteste dei fondamentalisti di altri gruppi cristiani. Ma Phoenix, in un'intervista dataci in quella occasione, era più che sereno: «Penso che sia un bene che la gente capisca che in questo mondo c'è diversità, e questo vale anche per il sesso. Che cosa è il sesso? E' l'accoppiamento tra due persone. Perché farci su tanti problemi?». Anche alla domanda «Co¬ me scegli i tuoi film?», la risposta era stata molto poco complicata: «Non seguo una strategia né ascolto quello che vuole la gente. Se fai così sei perso. Quando mi viene sottoposto un progetto che mi piace, nel quale credo totalmente e che non è in conflitto con altri miei impegni, scelgo di farlo. E' tutto». Phoenix, da piccolo, è cresciuto in Venezuela dove mamma e papà facevano i missionari. Nel 1982, è approdato a Los Angeles, dove poco dopo è stato preso in un ennesimo remake televisivo di «Sette fratelli per sette sorelle». Affermatosi come attore-ragazzino, adesso stava diventando un adulto. Ma anche questo sembrava più un problema della stampa che suo. «E' ovvio che sto diventando più grande, che ho più barba in faccia. Ma la cosa non mi tocca. Faccio quello che devo fare e non ci penso troppo». Poi aveva continuato: «Capisco che i media hanno bisogno di riempire gli spazi, ma su di me è stata costruita un'immagine che non ha niente a che fare con la realtà. Non posso farci niente, ci sono cose peggiori nella vita». Parole rivelatesi drammaticamente vere. Biver Phoenix era in partenza per New Orleans dove stava per iniziare a girare «Intervista col vampiro» sotto la regia di Neil Jordan e con Tom Cruise come co-protagonista. Ann Bice, l'autrice del libro originale, aveva protestato con veemenza per la scelta di Cruise, mentre aveva approvato quella di Phoenix. Ma adesso la sua approvazione si è rivelata inutile. Lorenzo Soria River Phoenix doveva recitare con Tom Cruise in «Intervista col vampiro

Persone citate: Biver, Cruise, Herman Hesse, Neil Jordan, River Phoenix, Tom Cruise, West Hollywood