Grande Ashkenazy piccolo prezzo

20. I DISCHI Grande Ashkenazy piccolo prezzo ON serve a consolarsi, ma in molti altri Paesi i Cd costano più che in Italia. In Europa guida la classifica dell'esosità l'Irlanda con una media di 41 mila 500 lire a disco; la Fiancia è a 37 mila e la Spagna a 35 mila. Anche gli Stati Uniti, un Cd (34 mila lire) è più caro che in Italia (32 mila). Solo tedeschi e britannici risparmiano qualcosa, mille lire per ogni disco. L'industria discografica si rende conto del momento economico e studia nuove strategie commerciali. La più interessante arriva dagli Stati Uniti. In campo pop rock alcune etichette praticano uno sconto di cinque dollari se il disco viene acquistato entro il primo mese di uscita. Due gli effetti: un risparmio per il pubblico, una veloce scalata alle classifiche di vendita. Anche da noi viene data una simile opportunità. Nella musica classica. Lo offre la Decca. Ad esempio, per il solo mese di novembre mette in commercio a 23 mila lire il Cd in cui il pianista Vladimir Ashkenazy si misura con Chopin: «Sonata n. 3, op. 58; 24 Preludi, op. 28; Mazurka in fa minore, op. 68 n, 4». Settantaquattro minuti di grande musica, che Ashkenazy percorre con grande sensibilità e calda partecipazione. Il pianista offre anche tre momenti importanti della produzione di Chopin. Un disco di prim'ordine, che dimostra che nel mondo discografico non si vive di sole astuzie commerciali. Un'opportunità che dovrebbe essere diffusa, e fornirebbe senz'altro buoni risultati. Restiamo tra la musica strumentale. Senza sconti, sono disponibili altri nuovi, interessanti dischi. Il primo è «Piano Variations» di Beethoven (Decca, 1 Cd) eseguite dal giovane pianista finlandese Olii Mustonen. Alfred Brendel si sentirà meno solo nella sua indagine sul senso del comico in Beethoven quando ascolterà il giovane collega Mustonen. Ogni nota sembra una smorfia, una facezia, una riverenza ironica, un colpo di scena in questi cicli di variazioni gio1 vanili, trasformate dal genio I malizioso del giovane finlandese in una serie di scenette. Ad esempio un colpo d'organo smisurato e la contrizione del tema dell'«Eroica», esca delle famose variazioni che portano il nome di Terza sinfonia, rivelano in modo inequivocabile il divertimento di Beethoven. E' difficile incontrare registrazioni eseguite da dita tanto agili e intelligenti. Un confronto fra i due pianisti, Mustonen e Brendel, è possibile, anche se non esattamente sul piano comico. Del brillante solista austriaco è appena uscito l'ultimo suo incontro con Beethoven: «Piano Sonatas, Op. 53 Waldstein; Op. 54 e 101 Andante Favori» (Philips, 1 Cd). Alfred Brendel ha legato due punti chiavi nel cammino del grande compositore tedesco. Una coppia di Sonate del 1804, che segnano una tappa dello sviluppo artistico del magico Ludwig. Sono a confronto il movimento lento dell'esuberante e decorativo rondò in fa maggiore intitolato «Andante favori» sostituito per la Waldstein con una profonda Introduzione nella stessa tonalità. Il confronto fa apparire conservatore l'«Andante favori» rispetto al nuovo primo movimento della Waldstein, le cui innovazioni armoniche creano la sensazione di dilatazione dello spazio tonale. L'intelligenza e la maestria di Brendel sublimano questi mutamenti, rendendoli chiari. Ma tutto il disco, un'ora e 8 minuti, è una lezione d'arte pianistica Alessandro Rosa >sa^J

Luoghi citati: Europa, Irlanda, Italia, Spagna, Stati Uniti