Prodi bussa a Tokyo, Baratta scopre la Cina, i vescovi l'Opa

Prodi bussa a Tokyo, Baratta scopre la Cina, i vescovi l'Opa NOMI E GLI AFFARI Prodi bussa a Tokyo, Baratta scopre la Cina, i vescovi l'Opa La tv dei professori non piace ai pubblicitari. Lo afferma a chiare lettere Marco Benatti, promotore e direttore di Assomedia. Un giovane uomo intraprendente, che teme come il fumo negli occhi la «cultura» di Claudio Demattè, Elvira Sellerio & Co. Il perché è molto semlice. Lo stile dei professori sembra dimenticare il primo imperativo categorico di ogni media che si rispetti: il «culto dell'audience», sacra leva dello spot. Per la pubblicità il momento è drammatico. Tutti gli indicatori sono in discesa, perfino quelli della invincibile tv commerciale, per la quale si prevede un 1994 di segno negativo. Impossibile stare con le mani in mano. Ecco allora, contro il Far West pubblicitario, Elvira scendere in campo I Sellerio il dinamico Benat- Giulio Malgara ti. Che sogna un destino lobbystico per Assomedia, i cui soci rappresentano il 50% degli investimenti pubblicitari. Vuole, Benatti, emulare l'Upa di Giulio Malgara, la potente lobby degli utenti pubblicitari, esplosa insieme alle televisioni di Silvio Berlusconi, e a re Silvio molto legata. Tra i debiti della Rai dei professori, e i debiti della Fininvest, che strada sceglierà il presidente di Assomedia? Tira brutta aria per i professionisti di assemblea. Pochi giorni or sono, il logorroico Mario Bava ha sfiorato in Mediobanca i ceffoni. Ed è stato alla fine zittito da una platea di azionisti urlanti e inferociti. A ventiquattro ore di distanza, il copione si è ripetuto in Gemina. Dove l'avvocato Caradonna si è visto costretto a tranquillizzare i vicini che stavano per perdere la staffe, promettendo domande brevi e pertinenti. La settimana è stata difficile, ma il bilancio del 1993 è addirittura nero. Non più tardi del luglio scorso, sulla testa di altri due spadaccini d'assemblea, Lorenzo Jarach e Bruno Agazzi, era addirittura caduta una condanna a cinque anni per estorsione. E che dire dello stesso Bava, sconfessato pesantemente all'assemblea Montedison di fine agosto dal nuovo presidente Guido Rossi? Per chi ricorda le infuocate assemblee dell'Ambrosiano di Roberto Calvi, addirittura quelle della Generale Immobiliare di Michele Sindona, il tramonto dei professionisti è malinconico. Colti in flagrante, uno dopo L'ira di Rossi Michele Sindona l'altro, sopravvivono mestamente a sé stessi. Il ministro del Commercio estero, Paolo Baratta, è in partenza per la Cina. Guida una missione di imprenditori, due aerei Alitalia pieni zeppi. Ma niente paura, ognuno paga per sé. Sono lontanissimi gli allegri tempi di Gianni De Michelis. Va Baratta in Cina (resuscitando la dimenticata formula di Rinaldo Ossola) perché la Cina, Paese dove il boom economico sta esplodendo, va pazza per il «made in Italy». Parte con il ministro Laura Biagiotti, che già fa produrre laggiù i suoi cachemire, e ora pensa sia giunto il momento di esportare nella terra di Mao il suo prét-à-porter. Parte Gianmario Rossignolo, presidente della Zanussi. Lo aspetta la firma di contratti per nuovi stabilimenti di compressori, primo anello dei frigoriferi «made in Cina». E parte Lorenzo Necci. Spera di vendere knowhow ferroviario. In Cina si ritroveranno tutti con Romano Prodi di ritorno da Tokyo dove, insieme a Hayao Nakamura, sta cercando di interessare i giapponesi a pezzi di Ulva. Ultimi giorni di relax per il presidente dell'Iri, che rimettendo piede a Roma dovrà affrontare non pochi grattacapi. A cominciare dalla questione della vendita di Cirio, che sembra complicarsi, per arrivare alla grana delle manette scattate ai polsi dell'amministratore delegato della Sip, Vito Gangherale. Altre preoccupazioni potrebbero sorgere dalla ventata di nuovi arresti, la cui serie nera è cominciata con Carlo De Benedetti. Alle luce delle nuove accuse, Olivetti potrà restare in pista per la candidatura a secondo gestore nella telefonia? Qualche pensiero l'ha anche la Borsa. I guai dell'Ingegnere avranno riflessi sul parterre? Molti pensano di no. Da un anno a questa parte, piazza Affari ne ha viste di tutti i colori. E nonostante Mani pulite, ha guadagnato il 30%. Un decano del listino, Isidoro Albertini, ricorda che le aziende non sono solo gli azionisti, ma anche il management. E all'Olivetti c'è Corrado Passera, un ragazzo perbene che non perde mai la testa. Nell'Italia dove tutto si sfalda, resiste più trionfante che mai la chiesa. In Rai, non c'è ormai telegiornale o radiogiornale dove non facciano capolino vescovi, suore, missionari, mal che vada processioni. La riscossa non risparmia il mondo degli affari. Giorgio Zanotto e Federico Pepe, presidente e direttore generale della Banca Popolare di Verona lanciano un'opa sul Banco di San Giminiano e San Prospero. La cosa sembra fatta. E invece no. Contro l'invasore veneto scendono in campo gli arcivescovi di Modena e Reggio, Santo Quadri e Paolo Gibertini. Con un perentorio invito ai fedeli: non cedete le azioni, fate fallire l'Opa! Che ne pensa il cattolico governatore Fazio? Valeria Gian Mario Sacchi Rossignolo Elvira Sellerio Giulio Malgara L'ira di Rossi Michele Sindona Prodi tra i samurai Gian Mario Rossignolo