Ornella Muli sfida in piazza il ministro di Sergio Miravalle

Pavia, con altri produttori ha versato saccarosio in una tina, infrangendo la legge Pavia, con altri produttori ha versato saccarosio in una tina, infrangendo la legge Ornella Muli sfida in piazza il ministro L'attrice: stop alla norma che vieta lo zucchero nei vini PAVIA DAL NOSTRO INVIATO Dopo secoli di preghiere e silenzio dei monaci cistercensi, il grande chiostro della Certosa di Pavia ha vissuto ieri una giornata particolare. Vi è stato perpetrato quello che per la legge italiana è un reato: ((Aggiunta di saccarosio al vino». Decine di mani hanno lasciato cadere zollette di zucchero in una tina dove erano state versate bottiglie dei migliori vini italiani. Un «reato» commesso per primo da Ornella Muti, chiamata da Luigi Veronelli, guru ispiratore della giornata di «disobbedienza vignatola», come attrice e soprattutto come produttrice di vini in quel di Lerma, nell'Ovadese. La Muti, occhiali scuri, lungo paltò grigio, è arrivata quando già sotto le arcate della Certosa, tra le centinaia di produttori giunti da tutto il Nord Italia, erano risuonate le parole d'ordine della protesta. «Ci hanno detto che siamo facinorosi - ha esordito Massimo Martinelli, presidente dell'Associazione produttori vini di collina -. Eccoci qui, tranquilli, ma decisi a far valere una volta per tutte il nostro diritto ad essere trattati allo stesso modo degli altri produttori europei». Carlo Petrini, presidente di Arci gola, prende a prestito il linguaggio degli anni di piombo e chiama i produttori ad «uscire dalla clandestinità». Poi spiega: «Lo zucchero per arricchire i vini è vietato solo in Italia, dove però tutti san¬ no che si usa. Questa è una battaglia per la dignità dei vignaioli. Basta con i sotterfugi. Raccoglieremo le firme per portare in Parlamento la proposta di legge che abolisca il divieto e vedremo chi ci segue. Non è un caso se molti dei più grandi nomi dell'enologia di qualità sono qui». Veronelli, al megafono, lancia bordate contro il ministro dell'Agricoltura Alfredo Diana. «Lo denuncerò per falso in atto pubblico. Egli con dubbia preveggenza ha firmato già il 3 agosto un decreto che definiva la vendemmia sfavorevole, e quindi consentiva l'arricchimento con i mosti concentrati in tutt'Italia. In questo modo ha tolto 200 miliardi dalla vostre tasche, per passarli alle poche centrali di produzione di queste sostanze che dovrebbero essere derivate dall'uva, ma che i vignaioli seri si rifiutano di usare». Ornella Muti non ha voluto far discorsi. Sollevata di peso, non senza emozione da Giovanni Negro, sindaco di Monteu Roero, sul muretto del chiostro, ha ripetuto tra le insistenze di un nugolo di fotografi il «fatai gesto». Poco distanti carabinieri e poliziotti controllavano con discrezione. Ci saranno conseguenze giudiziarie? Un produttore astigiano alla fine tranquilizzava gli amici: «Quest'anno l'ho detto in confessione e anche il parroco mi ha assolto». Sergio Miravalle Ornella Muti con Luigi Veronelli, l'ideatore della «disobbedienza vignaiola»

Persone citate: Alfredo Diana, Carlo Petrini, Giovanni Negro, Luigi Veronelli, Massimo Martinelli, Ornella Muti, Veronelli

Luoghi citati: Certosa Di Pavia, Italia, Lerma, Monteu Roero, Pavia