Prossimamente di Mirella Appiotti
Prossimamente Prossimamente il EDI alla voce ebreo. La Sei e Palumbo, i due editori del nuovo Vocabolario Italiano di De Felice e Duro J uscito in estate, hanno deciso di «correggere» la parte che ne illustra il significato spregiativo e che, nella formulazione attuale ha suscitato reazioni molto vive (secondo noi più che giustificate). Annunciando il prossimo intervento gli editori, congiuntamente, precisano tuttavia: «Siamo portati a ritenere per i tempi e per i toni con cui l'intera vicenda è stata gestita che si tratti di polemiche pretestuose e strumentali. Non ci sentiremmo di escludere dietro le accuse per nulla velate di antisemitismo con le quali si vuol condannare a un ingiustificato ostracismo il nostro vocabolario, la presenza di probabili convergenze di interessi assai meno nobili dei principi che sembrerebbero avere originato e sucessivamente animato questa diatriba. Un vocabolario che si rispetti, a nostro avviso, deve registrare le accezioni di un termine per quelle che nella realtà sono radicate». Al di là di qualsiasi dietrologia, visto che il testo in questione è perlomeno infelice, come verrà modificato da Sei e Palumbo? «In una prossima edizione, nel quadro di una più generale opera di aggiornamento, daremo senz'altro conto dei motivi storici e letterari (Shylock shakespeariano, per esempio) che hanno portato il termine "ebreo" ad assumere nel tempo questa connotazione riduttiva». E' d'obbligo sospendere ogni giudizio prima di vedere la «correzione», queste parole non sembrano rassicuranti. Vorremmo sbagliare. ALLA VOCE EBREO CORREZIONE IN VISTA Messaggerie in vendita? Luciano Mauri sta per vendere le sue Messaggerie? E a chi? Ovvio: a Berlusconi oppure ai tedeschi. E a quale tra gli editori i tedeschi? A Bertelsmann. «Le voci ci sono eccome - dice Mauri che è anche l'azionista di maggioranza del pianeta Longanesi - il fatto è che sono cominciate a circolare, con nomi legati di volta in volta alle realtà del momento, una trentina d'anni fa. Riprendono ciclicamente. Adesso per l'ennesima volta le smentisco, ma continueranno, continueranno...». Ma il nome di Bertelsmann non sembra girare a vuoto in Italia: il massimo nome del settore nel mondo (30 case editrici, un centinaio di testate giornalistiche) profondamente radicato in Usa come padrone di Bantam e Doubleday, vorrebbe ora completare le sue già consistenti «proprietà» europee puntando di nuovo e fortemente sul nostro Paese. La teoria di Rutelli «Con la fine del vecchio sistema politico e la nuova legge elettorale si apre in Italia una stagione nuova e decisiva per lo sviluppo della democrazia. La casa editrice deve in questo momento, accanto ai libri di riflessione e speculazione teorica, offrire ai lettori strumenti per oriantarsi nelle loro decisioni etc etc...»: così Theoria annuncia l'uscita il 3 novemebre di Progetto Roma di Francesco Rutelli, il libro-programma del candidato «verde» da sempre favorito nella corsa per la poltrona di sindaco di Roma. «Abbiamo deciso di impegnarci, di prendere posizione accettando naturalmente i rischi che tutto questo comporta» dicono gli editori romani. Nobile assunto. Male che vada/poi, c'è la possibilità di riequilibrare la situazione, non intenzionalmente si capisce, magari proprio con i Bossoli di Marco Giusti. Questo primo «blob della Lega» è così intelligente e ameno da suscitare qualche simpatia, persino in chi non ne ha mai avute sinora, per il campione padano del durismo. Metti, una frase del genere: «E poi, uno vive come vive, a volte è stanco e ogni tanto gli esce la poesia». Fine, in fondo... Mirella Appiotti
Persone citate: Berlusconi, De Felice, Doubleday, Francesco Rutelli, Longanesi, Luciano Mauri, Marco Giusti, Mauri, Progetto, Rutelli
Luoghi citati: Bertelsmann, Italia, Roma, Usa
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