Cimiteri mai così fioriti

Gran folla di giovani e anziani in pellegrinaggio alle tombe Gran folla di giovani e anziani in pellegrinaggio alle tombe Cimiteri mai così fioriti E c'è un controllo contro i furti L'anziana donna percorre a piccoli passi il viottolo del cimitero Monumentale. Si ferma di fronte alla tomba del marito, adagia un mazzo di crisantemi, e dice a voce alta: «Sono venuta oggi a trovarti, ma stai tranquillo: tornerò anche quando il calendario non 10 imporrà, finché avrò fiato». La gente si gira a guardarla. Qualcuno commenta. Elma Binello ha 73 anni ed è vedova da quando ne aveva ventidue. Per molti questi sono i giorni da dedicare al ricordo dei propri defunti. Come ogni anno. Ieri fin dalle 8,30 (orario di apertura) il Monumentale di corso Novara, 11 Parco di via Bertani e gli altri cimiteri cittadini hanno visto molta gente. Poche le persone con le mani libere. Sui fiori è stato istituito un servizio di controllo dopo i ripetuti furti dalle tombe. Coloro che intendono portarli all'esterno del cimitero (finti o veri) devono dichiarare le generalità all'ufficio sorveglianza. Il servizio, lodevole nelle intenzioni, ha provocato naturalmente proteste. Qualcuno porta fuori i fiori avanzati per deporti su tombe in un altro cimitero e si sente offeso che si dubiti della sua buona fede. Sulla gente che ha affollato ieri i cinque cimiteri cittadini ha vegliato un'ottantina di vigili urbani. In queste zone «calde» i passaggi di autobus e tram sono stati raddoppiati, con disappunto dei taxisti: «Chi lavora più se i mezzi Atm passano ogni 5 minuti?». E' proprio vero che mai si riesce a accontentare tutti. Ieri la punta massima di affluenza si è avuta intorno alle 16: «C'è più gente degli anni scorsi - dicono al Monumentale ma soprattutto molti più giovani». Ragazzi che ricordano i propri cari, ma sono pure interessati al cimitero come luogo ricco di suggestioni artistiche. Alcuni restano delusi di fronte al recinto arrugginito che delimita la faraonica tomba di Francesco Tamagno. Fu danneggiata cinque anni or sono da un fulmine, e ancora non e stata restaurata. «Mancano i fondi, il Comune ha cercato di venderla, ma nessuno l'ha acquistata». Quest'anno non sono state costruite tombe di famiglia, quelle che richiedevano l'opera di architetti e di artisti. Ci sono anche le lapidi dimenticate, e invase dalle erbacce. Una media di una su dieci. Anch'esse alla vigilia del giorno dei morti, avranno un fiore. «Alle tombe abbandonate - dicono gli addetti alla sepoltura - pensiamo noi». Tutti uguali, almeno il 2 novembre. [e. min.] LE FUNZIONI Fitto il calendario delle cerimonie religiose di questi giorni: domani, 1° novembre, alle 15, il cardinale Saldarini terrà una Messa in ricordo dei defunti, al cimitero «Parco» di via Bertani. Martedì 2 novembre, alle 8,30 è prevista una preghiera comunitaria nella cappella del Cimitero Monumentale di corso Novara. Alle 9, un corteo di autorità e di membri delle associazioni combattentistiche deporrà corone in alcuni luoghi significativi del cimitero: Gran Croce, Campo della Gloria, Cippo della deportazione. Alle 10,30, alla Gran Madre si terrà una funzione in memoria dei caduti in guerra. Alle 15,30, al Monumentale, l'arcivescovo officerà una funzione religiosa. Alle 15 della stessa giornata allo Stadio Comunale si disputerà il primo torneo di calcio «Per non dimenticare» organizzato dal Siulp in memoria delle vittime della mafia. Fino alle 20 di martedì 2 novembre le linee «33» sbarrato e «44» verranno deviate, ma si organizzeranno fermate provvisorie in via Martiri XXX Aprile, via Santa Maria e in piazza IV Novembre. I GIORNI DI RACCOGLIMENTO Sono i giorni del raccoglimento. Natale, troppo festoso, è diventato alienante, Pasqua ci distrae con gli umori della rinnovata primavera. La ricorrenza dei morti invece ci induce a pensare. Aiutano anche il tempo che abbrevia le ore di luce e i primi freddi che fanno sentire il bisogno di famiglia e la nostalgia dell'intimità della casa. Ricordando con la visita al cimitero chi ci ha lasciato siamo portati a dedicare un momento anche a noi, e rompere il ritmo degli affanni che ci espropria di ogni capacità di riflessione. Se in questi giorni riusciamo a soffermarci sui bilanci della nostra condotta, i morti ci aiutano a essere vivi.

Persone citate: Binello, Francesco Tamagno, Saldarini