Sparatoria dopo il bidone
Riaperte le indagini sul ferimento di un pregiudicato Riaperte le indagini sul ferimento di un pregiudicato Sparatoria dopo il bidone Dietro l'aggressione furto miliardario Ha ammesso di aver dato «quattro ceffoni, per un bidone». Ma dietro all'aggressione ci sarebbe il furto miliardario in una villa della collina. Argenti, ori, quadri e mobili di antiquariato. Per quel furto sarebbe guerra nel mondo dei ricettatori. E gli inquirenti hanno riaperto le indagini su una recente sparatoria, due colpi di pistola ad un pregiudicato, noto nel giro dei ricettatori di opere d'arte. Martedì mattina telefonata in questura da via Mombasiglio: «Venite, è successo qualcosa di grave, c'è sangue sulle scale». Quel sangue ha portato gli agenti nell'alloggio di Gino Albera, 50 anni. Un vicino ha ricordato: «Verso le 4 ho sentito gridare e trambusto nelle scale». Albera ha raccontato: «Stavo rincasando, quando sono stato aggredito sulla porta di casa. Non so chi fosse, mi sono difeso, lo sconosciuto è scappato». Due grossi furti in collina sono avvenuti la scorsa estate: «Un colpo per centinaia e centinaia di milioni, argenti e pezzi di antiquariato. Roba che scotta, difficile piazzarla, qualcuno ha tentato un bidone». E dall'inchiesta è venuto fuori il nome di Francesco Strumia, 40 anni, corso Regina Margherita 5, ora indagato per lesioni personali. Qualcosa ha ammesso: «Sì, è vero, ho preso a schiaffi Albera». Perché, ha aggiunto, «mi ha fatto un bidone». Il capo della mobile Faraoni ha riaperto nel frattempo l'inchiesta sul ferimento di un certo Roberto Leale, 39 anni, pregiudicato per furti, che ha ammesso: «Stavo discutendo con un amico nei giardini dell'ex dazio di corso Giulio Cesare angolo corso Vercelli. Sono stato avvicinato da uno sconosciuto che mi ha esploso due colpi alle gambe». Una bugia. Gli aggressori erano almeno due: un violento litigio con Leale, poi i colpi di pistola. Leale, dicono i funzionari della Mobile, è un noto «tombarolo»: era stato sorpreso tre anni fa in una chiesetta di campagna, stava staccando dalle pareti alcuni preziosi affreschi. Il suo ferimento è collegato all'aggressione della scorsa sera a Gino Albera? «E' una ipotesi che stiamo seguendo», ripetono alla Mobile. [e. mas.] Gino Albera (a sinistra) e Francesco Strumia (qui accanto) sarebbero i due protagonisti del litigio
Persone citate: Albera, Faraoni, Francesco Strumia, Gino Albera, Leale, Strumia
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