Tomba gioca a nascondersi non si sente ancora gigante

Riparte da Solden il circo bianco fra malumori e polemiche Riparte da Solden il circo bianco fra malumori e polemiche Tomba gioca a nascondersi non si sente ancora gigante SOLDEN DAL NOSTRO INVIATO I pali sono stati piantati, il gigante tracciato e adesso sul ghiacciaio di Solden, sotto un sole accecante, si aspettano solo loro, gli eroi della neve. Tomba, Aamodt, Girardelli, Accola e tanti altri, le loro speranze e illusioni, i soldi, la gloria. La Coppa del Mondo riprende oggi con i soliti attori, tutti o quasi in vena di giocare a nascondino, almeno a parole, ma sopra un palcoscenico nuovo (il ghiacciaio, appunto) e con largo anticipo rispetto al solito, secondo i desiderata delle industrie del settore le quali per ovvie ragioni gradiscono che si parli di sci, e molto se è possibile, prima dell'inizio della stagione turistica. Il grande circo bianco si sta rimettendo in moto, ma non con l'andatura facile e sciolta che sarebbe nei voti dei signori della neve, dei padroni dello spettacolo. Il baraccone avanza su strade impervie, fra urti e scossoni, buche profonde, ostacoli pericolosi e improvvisi. Molti problemi spuntano come funghi sul cammino della Coppa del Mondo, primo fra tutti questo allarme sul doping che troppe persone, per ragioni diverse, hanno troppa fretta di condannare o negare. In verità i giudizi di D'Urbano, caduti sul circo proprio alla vigilia della sua partenza, e magari con un fondo di ragione, hanno fatto oscillare come una sorta di terremoto il convoglio già incerto e titubante, scosso nella sua marcia faticosa da cento piccoli tremori. Insomma, nessuno sembra contento di come stanno andando le cose. Il mondo dello sci è un coro di accuse, una sinfonia di lamenti. Il progetto della nuova coppa, messo a punto in questi giorni dalla Fis, ha suscitato più scontentezze che consensi. Gli americani si sono arrabbiati perché il principio delle aperture in anni alterni sulle loro nevi è in contrasto con la decisione di anticipare l'avvio della stagione sui ghiacciai. E gli sciatori e gli sponsor, per ragioni di presenza su piazza, diciamo così, non hanno accolto con grida festose la scelta di ridurre a 28 il numero delle prove, un fatto che finisce per ridurre anche il volume del loro portafogli. Forse possono sembrare mugugni di poco conto, tenuto conto della complessità dei problemi e di conseguenza dell'impossibilità di far tutti felici, ma la verità è che lo sport della neve, con tutto il rispetto, è diventato un gioco troppo grosso per le qualità organizzative di coloro che lo guidano. C'è poi un aspetto della vicenda che riguarda le televisioni, un particolare niente affatto trascurabile oggi nel mondo dell'audience regina. Soltanto dodici emittenti trasmetteranno i due giganti di Solden, oggi gli uomini, domani le ragazze, contro le quaranta reti tivù presenti a Kitzbuehel nel periodo d'oro dello sci. Un taglio preoccupante che coinvolge certa- mente la politica miope degli organizzatori locali, preoccupati soprattutto di cercare i soldi degli sponsor, ma che costituisce inevitabilmente, e anche dolorosamente, un segnale di un calo di interesse attorno allo sci. La televisione giapponese, per esempio, non trasmetterà le gare e la spiegazione è che è troppo presto per poter catturare la piena attenzione degli sportivi. Una decisione che deve far meditare, anche perché va nella direzione contraria a quella auspicata dalle aziende del settore, molte delle quali navigano in cattive acque, che hanno voluto a tutti i costi l'anticipo sui ghiacciai. Il fatto è che nello sci cominciano a mancare i quattrini. Se per molte Nazioni la situazione è grigia, per l'Italia tende piuttosto al nero visto che il Coni, dando una bella sforbiciata ai contributi destinati alle varie federazioni, ha alleggerito il bilancio della Fisi di cinque miliardi, una cifra non indifferente per una struttura che deve gestire non una, ma tante disci- pline. L'austerity ha sortito i primi inquietanti effetti: pare che alcuni tecnici non ricevano lo stipendio da qualche mese, il che dà un'idea delle difficoltà nelle quali si sta dibattendo il nostro sport della neve. Oggi comunque tocca a Tomba, il quale come sempre è chiamato a salvare i destini della patria. Alberto è guarito dalla tendinite al ginocchio destro, ma ha confessato di non essere al massimo, e ci mancherebbe, e di sentirsi al momento meglio in slalom che in gigante. Non era una scusa. In verità per essere realisti non ci aspettiamo una vittoria di Tomba, il quale, è bene ricordarlo, in gigante non sale sul gradino più alto del podio dal marzo del 1992, quando chiuse con un trionfo a Crans Montana la magica stagione dell'oro olimpico. Il favorito, se proprio dobbiamo tentare un pronostico alla cieca, dovrebbe essere il norvegese Aamodt, primo ai Mondiali di Morioka e dominatore della fase conclusiva della stagione. Aamodt giusto ieri è stato eletto sciatore dell'anno. Ci sono naturalmente delle incognite, che riguardano la preparazione estiva e più ancora la tenuta psicologica del ragazzo dopo i recenti successi. Un pericolo che non corrono di sicuro Marc Girardelli, che festeggia la sua 14a partecipazione alla Coppa dopo averne vinte cinque, e Paul Accola, che i colleghi svizzeri giurano rinato di gambe e di testa dopo le disavventure e le brutte figure dello scorso anno. La neve è bella e dura ma può cedere facilmente. Sarà un gigante breve per i gusti di Alberto, un minuto scarso, e nemmeno troppo difficile. Terzo a scegliere, Tomba ha messo le mani sul pettorale n. 3. Aamodt e Girardelli, che l'hanno preceduto, hanno deciso rispettivamente per il n. 2 e il n. 1. Gli altri azzurri in gara saranno Belfrond (22), Zucchelli (24), Spampatti (25), Jo Polig (28), Pesando (32), Koenigsreiner (34), Bormolini (36), Norman Bergamelli (44), Holzer(51)eGerosa (71). Carlo Coscia COPPA DEL MONDO SLALOM GIGANTE GIRARDELLI (Lux.) 40% AAMODT (Non) 30% TOMBA (Ita.) 25% ACCOLA (Svi.) 5% FOGDOE (Sve.) 35% TOMBA (Ita.) 35% KOSIR (Slo.ì 30% GIRARDELLI (Lux.) 10% TOMBA (Ita.) 40% AAMODT (Nor.) 35% KJUS(Non) 15% ACCOLA (Svi.) 10% SUPERG LIBERA AAMODT (Nor.) 50% GIRARDELLI (Lux.) 30% ACCOLA (Svi.) 15% SENIGAGLIESI (Ita.) 5% SKAARDAL (Nor.) 40% HEINZER (Svi.) 30% GIRARDELLI (Lux) 20% RUNGGALDIER (Ita.) 10%

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