Il Vaticano spegne Jurassic
Dopo una proiezione privata, cardinali e vescovi impauriti Dopo una proiezione privata, cardinali e vescovi impauriti Il Vaticano spegne Jurassic «Fa spavento e non è costruttivo» I teologi: una filosofia interessante CITTA' DEL VATICANO. Il tirannosauro sta per afferrare il bambino e in sala il vescovo si agita sulla poltrona, il cardinale sbuffa poco convinto, qualche signora abbassa lo sguardo per non vedere ma la tensione oramai dura per tutto il film; quando arriva il lieto fine, anche i più scettici tirano un sospiro di sollievo: la distruzione del mondo è rinviata. Anche se dobbiamo immaginarcelo, probabilmente è andata proprio così, quando qualche giorno fa in Vaticano un pubblico eterogeneo e ristretto di vescovi e cardinali, signore e teologi si sono dati appuntamento nel Palazzo San Carlo, dove si trova la sede della Commissione per le comunicazioni sociali. D'eccezione l'appuntamento: la versione integrale inglese del film-guida delle classifiche, nientemeno che «Jurassic Park» di Steven Spielberg, preceduto da poche parole di presentazione di mons. John Foley. Il presidente della Commissione ha ironicamente mostrato al suo pubblico una vignetta satirica con la figura di un vescovo che si aggira nel paesaggio di una giungla teologica su cui incombe l'ombra di un tirannosauro che simboleggia i «segni dei tempi», ovvero le critiche che piovono sulla Chiesa. Poi, spente le luci, è iniziata la proiezione: ai posti d'onore sulle poltrone tappezzate di velluto grigio, il cardinale polacco Andrej Deskur, quello statunitense Edmund Szoka, il francese Roger Etchegaray. Quindi il pubblico: una sessantina tra teologi, signore, monsignori di Curia. Un prelato di alto livello, che vuole mantenere l'anonimato, non ha nascosto di avere provato «forti emozioni» per le scene più angosciose e per l'apparire dei dinosauri nel primo tempo. Non è stato il solo; in quei momenti, racconta chi c'era, in sala la tensione era percettibile: un vero e proprio balzo sulla poltrona lo hanno fatto le poche signore presenti durante la scena in cui i bambini, chiusi nell'automobile, sentono l'avvicinarsi del «Tirannosaurus Rex». Una delle spettatrici ha confidato di aver tenuto gli occhi chiusi a lungo durante il secondo tempo e soprattutto nella lunga sequenza in cui lo scienziato e la bambina riescono a scavalcare la cancellata elettrificata che delimita il parco mentre l'altro bambino rimane a metà nel momento in cui viene ridata corrente, salvandosi comunque. «Era una proiezione privata, resa possibile dal produttore», spiega mons. Foley che proprio per questo motivo non vuole rivelare nemmeno quali siano state le sue impressioni. Ma in sala, nonostante non ci sia stato dibattito a fine proiezione, le opinioni raccolte hanno sfumature diverse. Il più netto è il cardinale polacco Andrej Deskur: «Non mi è piaciuto affatto» ci ha detto; «non pone alcun problema, non è un film pornografico e neppure è un documentario. Certo non sono un critico cinematografico, ma resta il fatto che il film non mi è piaciuto» e il cardinale non riesce a spiegarsi perché abbia tanto successo sul mercato statunitense ed europeo. Più sfumati gli altri giudizi, che hanno diviso in due l'illustre pubblico. Da un lato i teologi presenti hanno trovato interessante il film nella sua filosofia di fondo, che disegna il fallimento del tentativo umano di «creare» o «ricreare» la vita, dimostrando che sono condannati a non riuscire tutti i tentativi umani che nascono sotto il segno della perdita della nozione del limite e dunque del trascendente. Sull'altro fronte un uomo di cultura come il cardinale Roger Etchegaray il quale da Monterrey, in Messico, dove si trova, ha dato un giudizio tagliente: «Alla vigilia del terzo millennio il genere umano sogna un paradiso perduto o un "Jurassic Park", preferibili a un nuovo mondo da scoprire o a questo mondo invecchiato da ricostruire per intero». Insomma «Jurassic Park» è un «segno dei tempi» preoccupante se indica una tendenza al disimpegno o, peggio, all'addomesticamento delle coscienze. Sandro Berrettoni «Il tirannosauro segno dei tempi» Qui accanto un'immagine di Jurassic Park, il film di Steven Spielberg; a sinistra il cardinale francese Roger Etchegaray
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Messico
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