In trappola l'Arsenio Lupin italiano
Industriale cuneese controllava traffico d'arte, recuperata refurtiva per 60 miliardi Industriale cuneese controllava traffico d'arte, recuperata refurtiva per 60 miliardi In trappola l'Arsenio lupin italiano L'uomo èfinito in cella in Francia, con la convivente Anche alcuni dipinti di allievi di Rubens nel «tesoro» TORINO. L'Arsenio Lupin italiano aveva scelto la tranquilla campagna cuneese. Dal bel palazzotto in stile di Cherasco dirigeva un traffico miliardario di opere d'antiquariato tra Francia, Spagna e Italia. E, come il ladro gentiluomo francese, si avvaleva della collaborazione di una donna, la sua convivente. Un'attività redditizia, che sicuramente gli rendeva di più della fabbrica di laminati metallici che possiede a Caramagna, sempre nel Cuneese. Ma qualcuno, nell'organizzazione, ha «tradito» e adesso Bartolo Allasia, 58 anni, braidese, è finito in cella. In Francia. Stessa sorte è toccata alla convivente, Vanna Paianelli, 46 anni, originaria di Urbino. Sono rinchiusi nel carcere di Bastia, in Francia. Nella città corsa la coppia ha un'altra casa e in quell'abitazione i gendarmi hanno ritrovato beni per un valore di due miliardi, rubati un paio di anni fa in una villa francese. Ma è soltanto una piccola parte del tesoro masso insieme dall'Arsenio Lupin italiano. Sessanta miliardi, dicono i carabinieri. Frutto di ricettazione di opere d'arte rubate tra Francia, Spagna e Italia: mobili, soprattutto dipinti antichi, argenti e maioliche, rubati in case private e poi finiti in più basi, disseminate tra Bastia, Cherasco e Torino. Adesso, per saperne di più, il sostituto procuratore della Repubblica di Alba, Giuseppe Grieco, che coordina le indagini, ha chiesto una rogatoria internazionale alla magistratura francese, per interrogare la coppia italiana. Tutto s'inizia con l'arresto di alcuni ladri d'arte nel Sud della Francia. Messi alle strette costoro confessano la complicità con un mandante definito un loro «importante cliente». E' l'Allasia. Segue la richiesta di collaborazione ai carabinieri di Roma (i colonnelli Liberati e Conforti) che apre un ventaglio di indagini a cui partecipano i nuclei Tutela patrimonio artistico di Torino e Cuneo. Intanto la polizia francese procede all'arresto dell'industriale cuneese e della donna: presi tutti e due in una loro casa di Bastia arredata con mobili bellissimi di provenienza da accertare. A poche ore vengono posti i sigilli ad una villa abitata dalla coppia a Cherasco, anche questa zeppa di opere d'arte mentre i carabinieri di Torino provvedono al sequestro di un appartamento in piazza Vittorio Veneto intestato alla Painelli: qui tra dipinti, mobili di varia epoca è esposto l'arredo da pranzo (tavolo, sedie, vetrine) disegnato dal grande maestro del Déco, Emile Galle (costo di mercato, un paio di miliardi) rubato in Corsica. L'inventario del nucleo tutela del patrimonio artistico enumera 583 dipinti «di vari autori, epoca, tecniche e dimensioni, fra cui una tavola del XV secolo; tele di autori fiamminghi e opere della scuola di Rubens; 40 sculture in marmo, legno e bronzo databili tra il XVI e XVIII secolo; 153 mobili fra cui alcuni di eccezionale valore; 155 opere in maiolica; 151 oggetti in argento, avorio, cristallo; 11 orologi da mensola». Valore? I carabinieri parlano di sessanta miliardi. Gli investigatori italiani puntano ad approfondire le indagini, per chiarire con precisione il ruolo dell'Allasia, dipinto dalla gendarmeria corsa come l'Arsenio Lupin italiano. Forsennato collezionista o distributore a terzi, quindi ricettatore? E chi sarebbero i complici, o i profittatori? Ma non solo. Le indagini dovranno stabilire anche se attorno all'arrestato ruotavano commercianti d'antichità. Dice Giancarlo Gallino, presidente degli antiquari piemontesi: «Attendo di conoscere l'esito delle indagini per intervenire a tutela della categoria. E' già un momento difficile e il settore non può permettersi di trovarsi coinvolto in vicende del genere. A fatica stiamo acquisendo consenso certificando provenienza e qualità delle opere sul mercato; la categoria conta su operatori preparati ma basta qualche avventuriero per suscitare disagio nella clientela. In questo senso siamo pronti a collaborare per smascherare chi non rispetta le regole». Pier Paolo Benedetto ' La villa di Cherasco, una delle basi per il tesoro dell'Arsenio Lupin italiano
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