«Nei memoriali» Una pista Gladio per Moro
«Nei memoriali» «Nei memoriali» Una pista Gladio per Moro ROMA. Il settimanale Panorama in edicola oggi pubblica un servizio in cui, partendo dalla deposizione del generale Nicolò Bozzo, già principale collaboratore di Dalla Chiesa, e da alcuni brani delle lettere che Aldo Moro scrisse dalla «prigione del popolo», ripropone «un'ipotesi di lavoro che - stando alle affermazioni del gen. Bozzo aveva tanto interessato il generale Dalla Chiesa, a seguito degli attentati a Savona nel 1974-75». E cioè: «Una struttura segreta paramilitare, con funzioni organizzative antinvasione ma che aveva poi debordato in azioni illegali e con funzioni di stabilizzazione del quadro interno». Si chiede Panorama: «Dalla Chiesa aveva letto quella parte del memoriale in cui Moro denunciava Gladio o sospettava che Gladio potesse avere qualche interesse al rapimento del leader democristiano?». «Fin quando, essendo ministro degli Esteri, avevo una certa conoscenza della organizzazione militare alleata - si legge nei verbali di Moro ritrovati nell'ottobre 1990 -, nessuna particolare enfasi era posta sull'attività antiguerriglia che la Nato avrebbe potuto, in certe circostanze, dispiegare». «Si scopre così - osserva Panorama che Moro, nel corso degli interrogatori, aveva rivelato ai suoi carcerieri l'esistenza di Gladio» e sempre secondo il settimanale Nicolò Bozzo avrebbe spiegato che il generale Dalla Chiesa «era convinto che questa struttura poteva avere avuto origine sin dal periodo della Resistenza». (Ansa]
Persone citate: Aldo Moro, Bozzo, Dalla Chiesa, Moro, Nicolò Bozzo
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