«Scusatemi ho sbagliato rapina» di Lodovico Poletto

Processato ieri a Ivrea: aveva aderito alla banda presentando domanda scritta Processato ieri a Ivrea: aveva aderito alla banda presentando domanda scritta «Scusatemi, ho sbagliato rapina» Irruppe armato in merceria anziché alle poste Non si può certo dire che avesse la stoffa del duro, del bandito professionista. Al suo primo colpo importante è riuscito a sbagliare obiettivo. Invece di entrare, pistola in pugno e faccia seminascosta da un foulard, nell'ufficio postale è entrato in una merceria. «E'una rapina, fuori i soldi» aveva minacciato. Poi accortosi dell'errore era uscito di corsa: «Arrivederci e scusate». Forse è stato proprio per quell'errore che, il 14 gennaio scorso, l'assalto alla sede delle poste di Strambino, fallì. Luca Contratto, 31 anni di Rivarolo, venne catturato pochi giorni dopo dai carabinieri di Ivrea. Con lui finì in manette tutta la banda: gli esecutori materiali di 5 assalti agli uffici postali del Canavese e i capi dell'organizzazione: Francesco Costantino, 45 anni e il figlio Giuseppe, 24 anni, pendolari delle rapine tra Sicilia e Canavese. Ieri a Ivrea, davanti al gip Antonio De Marchi, prima udienza del processo. Luca Contratto, assistito da¬ gli avvocati Bisacco e Zacchiero ha scelto di patteggiare la pena: un anno e 4 mesi. «E' storia passata» ha spiegato al pubblico ministero Fornace. «Tutti nella vita possono sbagliare. Io ho fatto una sola rapina e da allora ho cambiato vita». In contatto con i banditi lo aveva messo suo cognato, Ercole Bernabovi, 30 anni di Mercenasco, anche lui arrestato nel gennaio scorso. Ingenuo, forse troppo, aveva chiesto di far parte della banda. «Fai domanda!» gli avevano risposto i capi. Ligio alle disposizioni lui aveva messo nero su bianco le sue intenzioni: «Io sottoscritto Contratto Luca chiedo...». Al primo assalto, per renderlo meno riconoscibile, gli avevano ordinato di non indossare gli occhiali: «Hai le lenti troppo spesse»; gli avevano, addirittura, fatto fare una prova generale. Ma quel giorno a Strambino, pistola con colpo in canna stretta in pugno, aveva sbagliato l'ingresso e era entrato in una merceria: «Fuori i soldi e non fate scherzi». Con lui ha patteggiato anche la sua convivente, Rita Caracchi, 35 anni, accusata di favoreggiamento e ricettazione; il giudice le ha dato 6 mesi. Procedimenti ancora aperti, invece, per gli altri componenti della banda. In cinque, Ercole Bernabovi, 30 anni, di Mercenasco, Salvatore Violante, 36 anni, di Caravino, Antonio Zappala, 23 anni e Gaetano Garozzo, 19, entrambi di Torino e Giampiero Vairetto, 26 anni di Strambino hanno scelto il rito abbreviato: compariranno in aula a fine novembre. Le due menti del gruppo: Francesco e Giuseppe Costantino, padre e figlio, hanno deciso di andare a dibattimento. Con loro, sul banco degli imputati ci saranno anche Anna Garozzo, 31 anni, residente in provincia di Catania, Stella Porcenito, 21 anni di Strambino e Paolo Zignin, 29 anni di Ivrea, tutti accusati di reati in qualche modo collegati alle rapine. Lodovico Poletto Da sinistra Antonio Zappala, 23 anni e Giampiero Vairetto, di 26 anni, hanno scelto il rito abbreviato: compariranno in aula a fine novembre