A luci rosse «Con me donne insospettabili»
A luci rosse A luci rosse «Con me donne insospettabili» Ma insomma, che cosa andava a fare Cinzia nello studio della cartomante «Myra» in via Arona 23 quando smontava dalla questura? «Pur ammettendo di avere sbagliato, credo obiettivamente di avere fatto qualcosa di meno grave», dice l'ex agente di polizia al settimanale «Noi» riferendosi ai colleghi della narcotici arrestati per droga. Va bene, ma cosa succedeva in quella casa squillo alla Pellerina? «Per la maggior parte dei casi non si avevano rapporti completi. Forse le ragazze qualche volta, non so. Lì dentro c'era solo una brandina per i massaggi. Anche perché, a parte una guardia giurata a cui praticai un massaggio particolare, Myra mi chiamava sempre per lo stesso cliente». Si chiama Marco: «Noto commercialista di Torino, che era conosciuto come Paolo. Un bel ragazzo, ricco, sposato, 39 anni. Mai rapporti completi, glielo assicuro. Anche perché lui non po- teva averne. Mi capisce, no?». Dunque? «Mi limitavo a massaggi erotici davanti alla tivù». C'erano due ragazze, con lei da «Myra»: «Una, Luisa, che si faceva chiamare "la dottoressa" perché fa l'infermiera, è la moglie di un ufficiale dei vigili urbani di Torino. L'altra, Lucia, convivente di un sovrintendente di pubblica sicurezza. Anzi, ex convivente perché, dopo il clamore della vicenda, si sono separati: lui è tornato dalla moglie. Dunque Lucia faceva il mattino, Luisa il pomeriggio. Io, quando andavo, lo facevo, solitamente, dalle 17 alle 18,30, quando smontavo dal turno sulle volanti». E adesso?, domanda il giornalista di «Noi». «Prendo uno stipendio ridotto. Che devo fare? Vado in palestra, quando ce la faccio, per sentirmi viva, e aiuto un'amica che vende un prodotto dietetico, per arrotondare. No, so già che cosa sta pensando, con quei massaggi ho chiuso. Per sempre». I questore Ferrigno: «Menzogne»
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