San Paolo doppia fusione
San Paolo, doppia fusione San Paolo, doppia fusione Ok al «matrimonio» con Lariano e Bpl TORINO. L'assemblea degli azionisti dell'Istituto San Paolo di Torino ha approvato ieri la fusione per incorporazione nell'Istituto torinese della Banca Provinciale Lombarda Spa e del Banco Lariano Spa. Se le assemblee delle due banche lombarde, convocate oggi presso le rispettive sedi, approveranno a loro volta l'operazione, la fusione sarà realizzata entro la fine dell'anno. Il «nuovo» San Paolo, attivo dal 1° gennaio 1994, sarà dotato di circa 19.900 dipendenti e di una rete composta da oltre 900 filiali italiane, 11 filiali estere eli uffici di rappresentanza e conterà circa 3.900.000 clienti. Il totale delle attività supererà i 180 mila miliardi, mentre sia la raccolta diretta da clientela che gli impieghi a clientela si aggireranno sui 90.000 miliardi. L'amministratore delegato della banca, Giuseppe Mazzarello, durante l'assemblea, che ha approvato le dimissioni da consigliere di amministrazione del San Paolo di Arturo Ferruzzi, ha detto che l'esposizione con i grandi gruppi industriali (Ferruzzi in primo luogo) non preoccupa l'Istituto Bancario San Paolo. «Le nostre sofferenze - ha affermato - sono pari al 3,9 per cento degli impieghi verso la clientela, contro il 6 % del sistema bancario». In cifre, vuol dire 2.842 miliardi (al 30/6/93). Nei primi 6 mesi del '93, ha ancora sottolineato Mazzarello, vi è stato un incremento dell' 11,7 %, contro il 13 fatto registrare in media da tutte le altre banche italiane». Mazzarello ha poi sostenuto che il San Paolo è una banca concentrata sul mercato delle piccole e medie imprese e delle famiglie: «per rimanere, però, ai vertici del sistema bancario italiano - ha aggiunto - non possiamo non lavorare con i grandi gruppi. Ma la concentrazione dei rischi sui primi venti grandi clienti era, al 30 giugno scorso inferiore al 14 %». Il fondo rischi dell'istituto ammonta a 2.262 miliardi e nei primi sei mesi di quest'anno è aumentato di 500 miliardi, mentre le sofferenze sono cresciute di 300 miliardi. «Il governo dei rischi c'è - ha proseguito Mazzarello - ed è incisivo, come dimostra il fatto che nel '93 produrremo un risultato lordo di gestione superiore a quello del '92. Abbiamo calcolato che le possibili perdite sulle sofferenze ammontano a circa 1.150 miliardi. Il fondo rischi è dunque congruo per fronteggiare sia le attuali sofferenze, sia quelle che presumibilmente si presenteranno in futuro». Mazzarello ha poi rivelato che per seguire l'andamento delle situazioni critiche il San Paolo ha costituito un organismo specifico che fa capo alla direzione generale. Infine, su richiesta di un azionista, l'amministratore delegato della banca ha precisato che Arturo Ferruzzi era entrato a far parte del consiglio di amministrazione del San Paolo il 12 marzo del 1992 e che si è dimesso il 21 maggio di quest'anno. [a. vig.l
Persone citate: Arturo Ferruzzi, Mazzarello
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