Tanti «saranno famosi» per un Regio di qualità

Tanti «saranno ramosi» per un Regio di qualità Il teatro presenta la stagione lirica 93/94 Tanti «saranno ramosi» per un Regio di qualità Si parte con «I Caputeti e i Montecchi» Mariella Devia nella parte di Giulietta TORINO. Qualità e giovinezza. Il Teatro Regio presenta la stagione lirica '93-'94 e combatte la crisi con queste due armi. «I problemi sono gravi - ricorda il direttore artistico Carlo Majer - ma è giusto fare un discorso di rigore». Otto gli spettacoli in cartellone, di cui due prodotti dal Regio e tre in coproduzione con altri enti. Puntare sulle coproduzioni per limitare le spese, scambiarsi gli allestimenti, è il suggerimento di Majer, che, affiancato dal vicepresidente Umberto Hess, invita a «fare fronte comune contro la crisi». A questo proposito il Regio ha allo studio uno spettacolo in coproduzione con altri 6 teatri europei, da realizzare nel '96. Si parte il 9 novembre con il primo dei nuovi allestimenti «di casa», «I Capuleti e i Montecchi» di Vincenzo Bellini. «Insieme con il grande soprano Mariella Devia, Giulietta, abbiamo voluto due giovani bassi molto bravi: Michele Pertusi e Simone Alberghini», spiega Majer. Sul podio Bruno Campanella, direttore stabile del Regio. A dicembre (il 9) tocca a «Il caso Makropulos» di Janacek, una coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, con Raina Kabaivanska. La regia dell'opera, diretta da Pinchas Steinberg, è di Luca Ronconi che, in contemporanea, propone a Torino la commedia di Capek per la stagione del Teatro Stabile. Il 14 gennaio c'è il balletto «La fille mal gardée», del Royal Birmingham Ballet. Il Comunale di Firenze mette in scena dal 15 febbraio «La forza del destino» di Verdi, direttore d'orchestra Alain Guingal, dal 22 marzo l'Opera di Montecarlo propone «La rondine» di Puccini, diretta da Donato Renzetti. «Non era mai stata rappresentata al Regio prima d'ora - dice Majer - e per combinazione sarà nello stesso periodo anche alla Scala. Pensiamo di presentarne poi un'altra versione di Puccini, meno conosciuta: da sempre affianchiamo all'attività di spettacolo quella di ricerca». Ad aprile, dal 22, tocca a «Il flauto magico» di Mozart, coprodotto con il Comunale di Firenze. Sul podio c'è Daniel Oren, «che sceglie Torino come punto di partenza per il suo rinnovamento artistico», dice Majer. «L'elisir d'amore» di Donizetti, allestimento «di casa» diretto da Fabrizio Maria Carminati, ha la regia di un giovane torinese che al Regio è «cresciuto» artisticamente, Vittorio Borrelli. La stagione si chiude con una coproduzione con Bologna, diretta da Campanella: «La Cenerentola» di Rossini. Giovani cantanti, registi emergenti, un maestro del Coro, Massimo Peiretti, trenteseienne. Proprio Campanella ricorda «i nuovi elementi ad alto livello dell'Orchestra. Qualche nome? Il primo clarinetto Luigi Picatto, la prima tromba Ivano Buat, il primo flauto Chiara Tonelli, il primo corno Giuseppe Crott». Saranno famosi, promette. [cr. e]

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Montecarlo, Torino