«Sulle donne sbagliano tutti» di Carlo Grande

«Smettiamola di piangere sulle modelle spogliate: è una loro scelta, lo fanno perché sono ben pagate» POLEMICA. Ida Magli attacca le femministe e il Papa, «maschio autoritario» «Sulle donne sbagliano tutti» Troppe lacrime sui nudi? \ L Papa? Un androgino, metà femmina (in quanto rappresentante della Chiesa, sposa di Dio), e metà maschio, come vicario di Cristo sulla Terra». E che maschio: un «autoritario che delira sul sesso, sulla donna, assegnandole solo due ruoli obbligati: o vergine o madre, schiava della sua "natura". Wojtyla è un Garibaldi del cristianesimo, con una personalità patologica e una struttura mentale grossolana: se fosse un ometto qualsiasi tutti gli darebbero addosso». Se a parlare non fosse Ida Magli, antropologa, «femminista storica» e autrice di importanti saggi sulla religione e il cattolicesimo, la provocazione sembrerebbe eccessiva. Quest'estate, mentre tutti erano in vacanza, la Magli «si è condannata a leggere» da capo a fondo le encicliche di Wojtyla. Ne è scaturito un libro, Sulla dignità della donna (in uscita per Guanda), con un sottotitolo che parla da solo: La violenza sulle donne, il pensiero di Wojtyla. Da brava antropologa, la Magli ha studiato il cattolicesimo (e il suo capo) con la pignoleria di un Malinowski tra gli indigeni delle Trobriand. Cioè con gli occhi del «diverso», senza dare nulla per scontato: «Se uno dei "primitivi" venisse a fare l'antropologo da noi - scrive l'autrice nel volume - inorridirebbe davanti a Santa Lucia con gli occhi in mano, alle mammelle di Sant'Agata sul piatto, ai pezzi di cadavere - o ai cadaveri interi racchiusi in apposite scatole d'argento e d'oro, per essere adorati. Traumatizzante, anche per chi ha uno stomaco forte». Una requisitoria durissima. «E non ha ancora letto l'intervista che sta per uscire sull'JEspresso, a proposito dei nudi in copertina: farà arrabbiare tutti, uomini e donne. Le femministe devono smetterla di piangere sulle donne nude. Ormai le donne sono libere, nessuno le obbliga a spogliarsi. E' una scelta loro, lo fanno perché sono ben pagate. Il fatto che sul mercato il corpo della donna continui ad avere un prezzo non può essere risolto ponendo dei limiti al nudo. Quel che fa ridere, piuttosto, è che un cardinale o il Papa scoprono la "donna oggetto". Non l'hanno mica inventata loro! E' una cultura ereditata dal pensiero di storiche, antropologhe, teologhe». Perché definisce il suo un libro «politico»? «La questione femminile rientra anche in questo campo. Vorrei che questo saggio fosse letto dai maschi, che di solito si interessano solo di politica o di calcio, vero delirio di gruppo. I maschi sono più intelligenti delle donne: ci vorranno secoli prima che noi si riesca a uscire daU"'analfabetismo'", dalla subordinazione culturale». Lei scrive che la Chiesa ha fatto finta di occuparsi delle anime, invece ha dominato i corpi. «Il "sacro" è inscindibile dal potere e la democrazia, in quanto potere debole, è ancora più tentata, costretta a rifugiarsi nel sacro». Ad esempio? «Pensi alla terribile retorica dei politici sulla morte dei nostri soldati in Somalia, al servizio militare, all'immunità parlamenta¬ re. O ai riti negli ospedali e nelle Usi, dove ci si sente immediatamente sudditi, non cittadini. Il vero potere è quello che ti può toccare nel corpo. La sanità pubblica andrebbe abolita». Non penserà che i privati siano meno voraci? «Niente affatto, so bene che l'uomo può essere corrotto. Però mi dica se pensava che le strutture pubbliche potessero essere corrotte fino a questo punto». Ma lo Stato è pur sempre fatto di persone. «So che è indigesto per i marxisti, ma i privati possiamo valutarli meglio, metterli alla prova. Invece la sanità pubblica la subiamo: ci siamo tenuti un De Lorenzo senza poter far nulla. Ci aveva detto che non aveva bisogno di rubare, perché era già ricco di famiglia. E ci siamo cascati tutti! La democrazia è un'illusione, una grande allucinazione». Tante donne ormai hanno ruoli di primo piano. «Ma si comportano come gli uomini. Se fossi una giornalista sportiva non farei i commenti come i colleghi maschi. Carmen Lasorella è andata a seguire un conflitto: avesse detto una parola contro la guerra! La Gruber affascina gli uomini perché è mascolina: tipico esempio dell'omosessualità mentale dei maschi. In politica è simbolico il comportamento della Jervolino: sulla legge che mandava in carcere i drogati c'era la sua firma, la firma di una donna accondiscendente con i maschi. Avrà dei figli, chissà se ha pensato: e se toccasse a uno di loro, andare in galera?». C'è bisogno di valori «femminili»? «Certo: una casalinga amministrerebbe le scuole comunali meglio degli assessori. Ha il senso della quotidianità, è fin troppo al servizio dei vecchi, dei malati, dei figli. Serve i corpi ma non vuole impadronirsene. Le donne amano la natura, i maschi la distruggono: io mi commuovo a vedere alla finestra una donna che annaffia il suo vasetto di basilico. Lo fanno tutte, anche nelle case più povere». Carlo Grande «Smettiamola di piangere sulle modelle spogliate: è una loro scelta, lo fanno perché sono ben pagate» Un'immagine di Helmut Newton usata nella pubblicità L'antropologa Ida Magli. Sopra, Papa Wojtyla. A destra, Lilli Gru ber

Luoghi citati: Sant'agata, Somalia