Bufera sui telefoni

Bufera sui telefoni Bufera sui telefoni Arrestato l'amministratore Sip NAPOLI.«Li ho terrorizzati». A parlare è l'ex vicesegretario nazionale del psi, Giulio Di Donato, e all'altro capo del telefono c'è l'amministratore delegato della Sip Vito Alfonso Gamberale. E' il 3 febbraio del 1992 e la registrazione del colloquio è ora agli atti dell'inchiesta che ha portato ieri in carcere il manager di area socialista e il consigliere regionale Salvatore Arnese, uomo di Fiducia del deputato del garofano. Per entrambi l'accusa è di tentata concussione, lo stesso reato ipotizzato nell'ennesima informazione di garanzia partita da Napoli per il parlamentare. Sono quattro le ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Luigi Esposito. Con Gamberale e Arnese, sono stati arrestati il titolare e il direttore commerciale della «Ipm» di Arzano, un'azienda che lavora esclusivamente su commesse Sip. Paolo De Feo e Carmine Meloro sono accusati di false attestazioni al pm: avrebbero mentito durante gli interrogatori, cercando di nascondere il ricatto al quale non vollero sottostare benché «terrorizzati» dalle intimidazioni. La storia ricostruita dai magistrati è un classico di Tangentopoli: il consigliere regionale tentò di imporre per conto di Di Donato l'assunzione di sei tecnici nella fabbrica napoletana, pretendendo contemporaneamente un finanziamento per una rivista. La richiesta non venne accolta e immediata arrivò la ritorsione. La Sip decurtò al 50 per cento gli acquisti di componenti .telefoniche. Agli arresti, gli investigatori sono giunti partendo da un'altra inchiesta, quella sul voto di scambio che vede Di Donato rinviato a giudizio per corruzione elettorale. E alle indagini si sono via aggiunti nuovi elementi, compresa l'intercettazione di quel colloquio durante il quale il deputato del psi la¬ scia intendere che i dirigenti della «Ipm» non si erano attenuti alle regole del gioco. Una conferma casuale agli indizi spuntati dal procedimento che porterà nel dicembre prossimo l'ex vicesegretario del psi davanti ai giudici. Gli inquirenti avevano infatti messo sotto controllo l'utenza del circolo «Socialismo oggi» - una struttura di sostegno all'area politica che fa capo al deputato - nel quadro dell'indagine sulla vicenda di Pasquale Crispino, il medico-manager taglieggiato dai politici - lo stesso Arnese è stato rinviato a giudizio per tentata concussione - e poi ucciso in un agguato ancora senza colpevoli, tre anni fa. Un favore all'amico ha messo così nei guai Vito Gamberale, 50 anni, finito in carcere dopo una brillante carriera trascorsa tutta in aziende pubbliche, soprattutto all'Eni, prima di approdare due anni fa alla Sip come amministratore delegato responsabile dei telefoni cellulari. Con Arnese, che nel¬ la storia avrebbe avuto un ruolo di mediatore, è accusato di aver cercato di imporre alla «Ipm» per conto di Di Donato le assunzioni e i finanziamenti, attuando poi - come delegato agli acquisti - la ritorsione nei confronti dell'azienda. A cercare per primi un contatto con Gamberale furono, secondo i giudici, proprio i dirigenti dell'azienda di Arzano, preoccupati per una flessione delle vendite. Si rivolsero a Di Donato per «avvicinare» il manager, ma dopo poco arrivò la richiesta di posti di lavoro e di soldi per la rivista. Paolo De Feo rispose picche e dopo le minacce giunse la «vendetta». Invece di risollevarsi, la ditta vide il suo giro d'affari decurtato della metà. Ma quando l'imprenditore e il direttore commerciale della «Ipm» sono stati convocati dai magistrati, hanno preferito tacere. Ieri il gip li ha nuovamente ascoltati. Avrebbero parlato. Sono stati scarcerati. Mariella Cirillo L'ex vicesegretario del partito socialista Giulio Di Donato

Luoghi citati: Arzano, Gamberale, Napoli