Gelatina (di dinamite) in frigo di Angelo Conti

Trentatré candelotti sequestrati dai carabinieri in un bar di via Asiago Trentatré candelotti sequestrati dai carabinieri in un bar di via Asiago Gelatina (di dinamite) in frigo L'esplosivo avrebbe potuto demolire l'intero condominio In carcere sono finiti i titolari, marito e moglie, e il barman Trentatré candelotti di esplosivo, pronti a scoppiare. Erano nascosti nel frigorifero del bar Asiago, in via Asiago 15. I cinque chilogrammi di gelatina di dinamite erano considerati particolarmente «instabili»: in caso di aumento della temperatura circostante (magari per una prolungata interruzione di corrente) avrebbero cominciato a trasudare, ed il passo successivo sarebbe potuto essere una devastante esplosione. Capace di demolire l'intero condominio. Ma dall'altra sera l'esplosivo è conservato nella santabarbara di una caserma dell'artiglieria. A mandarcelo sono stati i carabinieri della compagnia Mirafiori, che l'hanno scoperto nel corso di una indagine sull'attività di una banda specializzata in estorsioni. In carcere sono finiti in tre: i titolari dell'esercizio Edmondo Bellan, 46 anni, Rivoli, corso Francia 197 e la moglie Anna Massari, 45 anni, nonché il barman Giancarlo Bonfante, 30 anni, Torino, via Pianezza 10. Gli ultimi due sono incensurati, il Bellan ha un vecchio precedente di poco conto. Tutti e tre si sono chiusi dietro il più totale mutismo. I carabinieri del capitano Francesco Grasso hanno inoltre sequestrato due revolver (una Smith & Wesson 38 special ed una Ruger Speed 357 Magnum): erano nella casa del Bellan, a Rivoli, insieme con una ventina di proiettili, alcuni dei quali a punta cava (cioè particolarmente devastanti), altri ancora perforanti. Le indagini sono ora volte ad accertare a quali usi fosse destinato l'esplosivo. I militari pensano soprattutto al racket: quel tipo di esplosivo (che è il più potente commerciato per usi civili) è fabbricato in Italia, dove però esistono rigide norme sulla sua vendita e sul trasporto. E' quindi probabile che la gelatina di dinamite sia stata inizialmente smerciata all'estero, forse in Francia, e poi da lì ritrasferita in Italia. A Torino l'esplosivo era in attesa di acquirenti: «Non è da escludere - spiegano gli investigatori - che fosse destinato al Sud, alla Calabria od alla Sicilia. Dove l'utilizzo nelle estorsioni è molto più frequente». Una tesi che trova conforto anche da un'altra considerazione: la gelatina di dinamite non è stata mai usata in azione di racket compiute in Piemonte. L'esplosivo era in perfette condizioni, perfettamente imballato nella segatura, corredato da quattro detonatori elettrici, a cui mancava soltanto una pila. Sul mercato della malavita aveva anche un rilevante valore commerciale. Angelo Conti Il bar «Asiago» e i titolari Edmondo Bellan e la moglie Anna Massari arrestati insieme con un dipendente Dopo l'arresto i tre si sono chiusi nel più totale mutismo

Persone citate: Anna Massari, Bellan, Edmondo Bellan, Francesco Grasso, Giancarlo Bonfante, Speed