Più educati più puliti di Beppe MinelloGiampiero Paviolo

La sporcizia si può combattere solo se collaborano tutti La sporcizia si può combattere solo se collaborano tutti Più educati, più puliti E un maggior impegno dell'Amiat Tutto si può dire ma non che l'Amiat, in questi giorni di feroce polemica, sia rimasta con le mani in mano. La Torino pulita è ancora di là da venire e la riorganizzazione della raccolta rifiuti è, per ora, solo un annuncio. Ma le denunce de La Stampa sembrano aver dato una sferzata al lavoro dei netturbini. Siamo tornati nei luoghi «visitati» in questi giorni e li abbiamo ritrovati puliti anche a più giorni dalla denuncia. Così all'ingresso del Valentino o in piazza Carlo Alberto dove l'erbaccia incolta - pattume o meno - continua a dispensare desolazione. Ieri l'Amiat ha ripulito radicalmente via Lanfranchi. E' sparito il mobile abbandonato in via Balbis. I lettori continuano a segnalarci casi particolari e problemi, segno che la strada per una città più pulita è lunghissima. Ed è soprattutto un problema di educazione. Le parole del sindaco Castellani («Parlerò con il provveditore per una campagna di educazione civica nelle scuole») ha un po' indispettito Franco Viscito della società Programmidea. «Ma come? E' da luglio - protesta Viscito - che l'Amiat ha sul tavolo una nostra proposta per diffondere tra i 50 mila alunni di elementari e medie una maggior educazione ambientale. Ci hanno detto che non ci sono soldi». Ma quei cittadini che tentano di comportarsi civilmente si scontrano con l'indifferenza, a volte la maleducazione di chi dovrebbe curare la pulizia delle strade. «Avete raccontato come avviene la pulizia tra corso San Maurizio e corso Regina - dice Giuseppina Maritan - ma lì sono fortunati! Vediamo sempre gli spazzini. Noi, che stiamo dall'altra parte di corso San Maurizio, e dipendiamo da un'altra municipalità, siamo abbandonati. Abbiamo protestato e raccolto anche un sacco di firme, ma alla sede di via Principe Amedeo quasi ci hanno staccato il telefono in faccia». Silvia Olocco, che abita in via Vespucci, solleva l'annoso problema dei colombi: «Quando arrivo a casa sono obbligata a togliermi le scarpe sul pianerottolo. E' un problema così pesante che cambierò casa». Un problema accentuato dalla recente decisione del neo assessore all'Ambiente, Gianni Vemetti, di annullare l'ordinanza con la quale si vietava di dare da mangiare ai pennuti. Beppe Minello Giampiero Paviolo

Persone citate: Castellani, Franco Viscito, Gianni Vemetti, Giuseppina Maritan, Silvia Olocco