Quelle forme fascinose di F. B.

Quelle forme fascinose Quelle forme fascinose Dagli artigiani ai designers una storia ricca di creatività TORINO. Battista Pininfarina è stato, tra i grandi maestri dell'arte della carrozzeria, il più famoso. Ma il mondo affascinante di cui ha fatto parte è stato estesissimo, frantumato in una quantità di piccole e medie aziende artigiane che hanno contribuito a creare lo stile italiano della carrozzeria. Nella maggior parte dei casi sono nomi torinesi, ma anche Milano ha avuto validissimi esponenti. Pochissimi sono rimasti, di quel periodo storico che va dalla fine del secolo scorso alla prima guerra mondiale. Le loro radici affondano comunque nell'epoca del pionierismo automobilistico, e anche prima, quando c'erano i carrozzieri delle eleganti vetture a cavalli, parecchi dei quali passati poi alla macchina «anippica», conquista del dio motore. Proviamo a ricordarne qualcuno, cominciando da Locati e Torretta, considerati tra i principali capostipiti dell'arte ed esecutori, nel 1898, della carrozzeria della Welleyes di Giovanni Ceirano, nocciolo della Fiat. Poi Marcello Alessio, allievo del Locati e realizzatore delle prime Fiat, e successivamente delle Storero e delle Prinetti e Stucchi; la Fert, che carrozzava le Seat; la Carrozzeria Industriale Giovanni Lanza; la Taurus. E, a Milano, Cesare Sala, incaricato, fra l'altro, di vestire i primi au- | totelai Benz importati in Italia; Castagna (una delle aziende più famose del ramo); Giuseppe Belloni, carrozziere di Alfa Romeo, Bianchi, Isotta Fraschini. Era, fino al 1915-20, un'autentica galassia: Carlo Biscaretti, grande storico dell'automobile, elencava ben 52 carrozzieri italiani. La storia più recente, cioè degli ultimi cinquant'anni, enumera una ventina di marchi (oltre a quasi altrettanti dediti unicamente alla costruzione di carrozzerie per autobus e veicoli speciali). Di quelle di antica origine non è quasi rimasta traccia, ma in molti casi è proprio da esse che sono germinate le nuove. I più noti? Allemano, Balbo, Ber¬ tone, Boneschi, Borsani, Canta, Casaro, Coggiola, Coriasco, Frua, Garavini, Ghia, Michelotti, Monviso, Pininfarina, Savio, Scioneri, Stabilimenti Farina, Touring, Vignale, Viotti, Zagato. Fino a quelli di nascita relativamente recente, come Ital Design, I.DE.A., Ilca Maggiora. In grande maggioranza sono aziende scomparse, travolte da un'evoluzione industriale che non ha lasciato spazio alle concezioni artigianali. Ma ciascuna di esse ha lasciato tracce, e sovente profonde, nell'evoluzione dello stile, come si impara dallo studio dei documenti fotografici e delle pubblicazioni del recente passato. [f. b.]

Luoghi citati: Italia, Milano, Torino, Vignale