Zoff che serataccia

Zoff, che serataccia Zoff, che serataccia Dall'Avellino lezione di cuore AVELLINO DAL NOSTRO INVIATO Bravo all'Avellino dal cuore grande grande. Che vergogna la Lazio, che crolla sul primo obiettivo, la Coppa Italia è sfumata. Cragnotti si farà, giustamente sentire. A risollevare i laziali c'è l'arrivo di Boksic: domenica, si presenterà all'Olimpico. Da spettatore. Per i suoi gol si dovrà aspettare novembre. Curve stracolme. Alla qualificazione credono però solo gli ultras, le tribune sono semivuote. La Lazio parte dall'incredibile 02 dell'andata, eppure Zoff non presenta le tre punte quasi promesse e, anche se deve rinunciare a Di Mauro che non ha superato il test del mattino, dà il 10 a Sclosa. Subito all'attacco, diceva Zoff. In realtà è l'Avellino che parte a tutto gas, con tutti i suoi limiti ovviamente. Palle svirgolate, rilanci alla cieca e tanto correre. C'è Bertuccelli, match winner dell'andata, frenetico ad ogni rilancio appena decente. Però al primo affondo biancazzurro, dopo quattro minuti, Bergodi si alza in mischia, schiaccia Scognamiglio, e segna. L'arbitro non abbocca e annulla. Spingono un po' di più i laziali, l'Avellino barcolla, resiste con il gran cuore. Bertuccelli, ogni volta che tocca la palla dà i brividi a Marchegiani. Sull'altro fronte Signori fa impazzire Carannante, ammonito già al quarto d'ora. Piano piano il centrocampo biancazzurro prende quota, Negrotti comunque in venticinque minuti non compie una parata. Sclosa corre come se avesse uno zaino pesantissimo sullo spalle. Si impegna, ma la velocità resta quella della lumaca. Winter si vede poco, De Paola e Di Matteo tengono a galla la barca. Fuser è un vantaggio per l'Avellino, Signori quando scatta viene inesorabilmente steso. Insomma l'avvio è grigio. E i tifosi irpini perdono la testa quando Bertuccelli fa passare la palla in mezzo alle gambe di Sclosa e gli gira intorno veloce come Speedy Gonzales, il topo dei cartoni animati: non importa se poi si schianta su Luzardi. Alla mezz'ora Marchegiani si supera mettendo in angolo un colpo di testa di Carannante. Si avvita su se stesso, il portiere laziale, per raggiungere un pallone che sembrava già in rete. Marchegiani poi va a raccontare qualcosa a Di Matteo che riferisce a Sclosa. Tutto con grande signorilità, ma non devono essere parole dolci. Siamo al quarantesimo e la Lazio recita sempre la parte della bella addormentata. Marchegiani risolve in uscita un paio di situazioni che potrebbero diventare pericolose. Meno male, perchè gli altri giocano a «ciapa no». Gli irpini invece si moltiplicano. Quando arriva il LAZIO: 0-0 Avellino: Negretti, Carannante, Scognamiglio, Fonte, Parlato, De Marco, Riccio, Marasco, Fresta, Dalla Costa (55' Parisi), Bertuccelli. Lazio: Marchegiani, Bergodi, Marcolin, De Paola (46' Iannuzzi), Luzardi, Di Matteo, Fuser (55' Saurini), Winter, Casiraghi, Sclosa, Signori. Arbitro: Cesari. Espulso: 65' Luzardi. Ammoniti: 14' Carannante, 32' Marcolin, 45' Casiraghi, 70' Sclosa, 76' Fonte. pallone il primo lo controlla male, il secondo lo mette a terra, il terzo infine rinvia. Tutto a velocità tripla. La Lazio guarda. Marcolin allo scadere mette il turbo, il cross trova Casiraghi: capocciata alta. Cesari manda tutti negli spogliatoi, iipini felici, laziali certamente no. Ora la società deve sperare che Zoff trovi le parole giuste per risvegliare i dormienti. Ci sono solo 45 minuti per rimontare due gol. E la lazio riparte con la bava alla bocca. Zoff cambia De Paola con il baby Jannuzzi, mette Fuser terzino, Marcolin all'ala, Slosa centrale. L'Avellino risponde correndo come se la partita fosse appena cominciata. La Lazio butta la palla in area, i verdi la rilanciano lontano. E la Lazio ricomincia. Ed è ancora Marchegiani che rimedia all'ennesima amnesia della sua difesa con un'uscita volante. Zoff cambia di nuovo: fuori Fuser e dentro Saurini. Di Somma replica inserendo un altro difensore, Parisi. Sbarella la Lazio, Bertuccelli e Fresta fanno soffrire Marchegiani. La Lazio riprende l'attacco, Saurini prova lo sfondamento, invano, il terzo dribbling gli è fatale. E Bertuccelli rifugge imprendibile. Luzardi, ultimo uomo, perde la gara in velocità e allora abbranca l'avversario. Espulso. Lazio in dieci a venticinque minuti dalla fine. Gli ultras irpini si esibiscono nella «ola». Signori vaga a centrocampo per recuperare qualche pallone. Su calcio di punizione proprio Signori indovina l'angolo basso, Megretti si allunga fino all'impossibile e mette in agolo. Addio Lazio. Piero Serantoni