Edda Ciano guerra alla biografia

Sta per uscire il libro di Spinosa sul dramma della figlia di Mussolini Sta per uscire il libro di Spinosa sul dramma della figlia di Mussolini Edda Ciano, guerra allabiografia //primogenito accusa: pettegolezzi e falsità DDA Ciano, storia di vita pubblica e privata, di sentimenti e affetti nel nido del fascismo. Sta per uscire la sua biografia ed è già una gran bufera. «Io racconto un dramma umano», dice Antonio Spinosa, neodirettore della Gazzetta del Mezzogiorno, biografo di Tiberio e Mussolini, di Giulio Cesare e Pio XII. Il suo Edda, una tragedia italiana (Mondadori) sarà in libreria nei prossimi giorni. «Raccoglie notizie da vecchi giornali, già smentiti, fa della Storia una telenovela, senza rispetto», risponde Fabrizio Ciano, primogenito di Edda, che proprio ieri ha letto il libro. Spinosa racconta Edda bambina ribelle e adulta intrigante e viziosa, figlia del Duce e moglie del conte Galeazzo Ciano, ministro degli Esteri, devota a Mussolini ma piegata dalla condanna a morte del marito. Racconta, come fosse un romanzo, piccoli gesti e pensieri veloci, scenette familiari e scene pubbliche. Spiega: «Ho sempre parlato dei personaggi maggiori, veniva fuori la politica, la guerra. Questa volta ho scelto l'aspetto umano, una figura che consentisse di lasciare la Storia sullo sfondo ponendo i sentimenti in primo piano. E Edda Ciano era il personaggio più tragico, stritolata fra l'amore per il padre e i presentimenti politici nei confronti di Hitler e del nazismo». Questa narrazione non è pia¬ ciuta a Fabrizio Ciano: «Raramente ho letto, nel lavoro di una persona considerata uno storico di valore, un'accozzaglia così ridicola di articoli pubblicati tra il '46 e il '50, refusi compresi, vecchie barzellette che non sono diffamanti: sono idiote». Fabrizio Ciano da trent'anni ha lasciato l'Italia, vive in Costa Rica. Ammette che il suo cognome, la sua famiglia debbano essere violabili dalla curiosità, ma la «violazione» compiuta da Spinosa non l'accetta: «Leggo di mia madre che passeggia sugli scogli e apprende che mio nonno è stato appeso per i piedi a piazzale Loreto, e allora comincia a lamentarsi in romagnolo. Ma come è possibile? Mia madre non parla romagnolo, con mia nonna non riusciva nemmeno a capirsi». Quale verità, allora? «Rima- se zitta, cominciò a piangere, nient'altro». Ciano non si scandalizza, non si irrita. Si limita a contrapporre a una biografia sprazzi di un'altra biografia diversa: «L'influenza di mia madre su Mussolini? Sia mio nonno che mio padre avevano una convinzione precisa: le donne fuori dalla politica». Spinosa racconta di Edda Ciano che beveva gin alle 9 di mattina in Svizzera: «Scherziamo? Eravamo rifugiati in un manicomio. Le pare che in un manicomio diano il gin alle 9 di mattina?». Si parla di innumerevoli flirt: «Quando uscivano quegli articoli di giornale su mia madre, si faceva causa. Vincevi in primo grado, poi in Cassazione ti dicevano: non vale la pena, noi non entriamo nel merito dei fatti». Spinosa, dall'albergo di Bari dove si è appena trasferito, non si scompone: «Io sono un narratore di Storia. Non invento nulla, non ho preconcetti. Mi muovo sulle carte, dai libri ai giornali e, soprattutto, gli archivi dello Stato. Viventi o morti che siano, non interpello i protagonisti. L'ho fatto con la figlia di Starace e lei voleva che pubblicassi tutte le motivazioni delle medaglie avute da suo padre. Con Edda Ciano non ho voluto parlare, parlano i documenti. Ho scritto una biografia seria, umana, distaccata. Non è piaciuta a loro? Non so che farci». Ma è proprio nei documenti che Fabrizio Ciano non crede: «Agli errori siamo abituati. Guerri ha fatto morire suicida il fratello di mio nonno, Arturo, in quanto terrorizzato dall'idea di indagini su di lui. Non è vero. E' morto d'infarto». E ora arriva Spinosa. Ma scusi, Ciano, non può aiutare lei i biografi? «No. Mia madre è l'unica che può decidere se collaborare o meno a un lavoro di questo tipo». Spinosa spiega che preferisce non parlare con i protagonisti dei suoi libri. Replica Ciano: «Le racconto un episodio. Dei miei amici mi dicono: abbiamo parlato con Antonio Spinosa. Sta lavorando a una biografia di tua madre. Gli abbiamo offerto di metterlo in contatto con lei e lui, stupito, ci ha chiesto: perché, è ancora viva?». E, ancora: «Mi rendo conto che la mia famiglia, anzi le mie famiglie, Ciano e Mussolini, abbiano fatto parte della Storia e siano suscettibili di incursioni, ma almeno siano fatte rispettando la verità storica. Anche se poi mi chiedo se non sia presto per indagare la Storia. Mia madre è ancora viva e già si interpreta il suo pensiero. Ho l'impressione che si usi la Storia per fare telenovelas». Spinosa non batte ciglio: «Mi spiace non l'abbiano apprezzato». Ma, scusi, in genere il biografo non si innamora del suo personaggio ed è accusato di eccessi di bontà? «Non è questione di innamorarsi, è questione di raccogliere tanti documenti quanti servono a capirlo meglio». E che cosa dice degli errori di cui l'accusa Ciano? «I problemi di Edda Ciano erano la propensione al gioco e all'alcol. Non era gin quello che beveva? Va bene, non era gin. Ma non cambia nulla». E Ciano, in partenza per il Costa Rica, replica: «Sarà una lettura piacevole. Ma per chi non conosce i personaggi». Marco Neiroiti Qui sopra Fabrizio Ciano in una vecchia foto. Nell'immagine grande Galeazzo Ciano e la figlia di Mussolini, Edda, il giorno delle nozze: a sinistra si vedono il Duce e Donna Rachele

Luoghi citati: Bari, Costa Rica, Italia, Svizzera