Insegnanti coraggiosi anti-Gentile

Insegnanti coraggiosi anti-Gentile Insegnanti coraggiosi anti-Gentile RISPONDE O.d.B. GENTILI: signora Colombo, la ringrazio molto per la sua lettera, perché, certe cose, si ha bisogno di ricordarle almeno ogni tanto. E lei fornisce anche la sua testimonianza, perché non esita a parlar di sé a proposito della perdita dell'integrità morale che era il risultato cui approdava Gentile strappando quel giuramento: «Posso assicurare io, che dall'istante del giuramento mi sentii sempre macchiata e colpevole». E lei ricorda ancora che Gentile non si fermava li, «diffondendo ancor più quel cancro congenito della cultura italiana che sono il baronaggio, la raccomandazione, il compromesso sogghignante, la furbizia. Mi augurerei che si cessasse una buona volta di vantare queste "virtù di sopravvivenza", per ricordare e onorare i pochissimi che rifiutarono di giurare (anche tra gli insegnanti secondari: il Nullo, la Ribo- Insegcoraganti-G nanti giosi entile ni del liceo Manzoni di Milano che d'aver conosciuto "in me stessa m'esalto"). Quanto al Gentile, varie testimonianze che ho raccolto mi fan dubitare della sua ortodossia quale fascista. Certo, dava del fascismo un'interpretazione atta a permettergli strane indulgenze e complici sorrisi. Mali antichi, cancrena delle coscienze italiane...». Gentile signora Colombo, non esistendo una vera dottrina fascista, ognuno che detenesse un poco di potere, era invogliato a elaborare qualche teoria fatta a propria immagine somiglianza e urgenza. Gentile superò persino Mussolini, di elaborazioni in elaborazioni, di manovre in manovre, di esagerazioni in esagerazioni, finendo con il far da bersaglio a quanti volevano celebrare le peggiori vendette. La violenza teorica, purtroppo, si risolve il più delle volte in violenza concreta. Certo, allora furono ben pochi quelli che ebbero il coraggio di non assecondare le seduzioni di Gentile, di non prestare giuramento. Anch'io ho i miei ricordi. Ricordo l'amatissimo grecista Untersteiner del «Berchet» di Milano, che aveva rinunciato a insegnare all'Università per non dover prendere la tessera del Pnf. Furono ben pochi, è vero, ma ci furono. E' questa la consolazione. Ci furono. Orestedel Buono Gentile del Buono, sono quasi sempre d'accordo con lei, perciò oso farle parte della mia amarezza nel leggere su La Stampa di venerdì 15 un articolo di L. Gallino che esalta il Gentile quale «organizzatore culturale» della vita accademica sotto il fascismo, attivissimo nel convincere gli scienziati italiani a giurarsi fascisti... pur «senza troppo grave sacrificio delle loro convinzioni e idealità politiche» come si consolava il Levi-Civita. Certo, così facendo il Gentile tratteneva in Italia e al lavoro - molti scienziati, ma a prezzo della loro integrità morale... Anna Colombo, Gerusalemme

Persone citate: Anna Colombo, Berchet, Gentile Signora Colombo, L. Gallino, Levi-civita, Manzoni, Mussolini, Untersteiner

Luoghi citati: Gerusalemme, Italia, Mali, Milano