Dalla: la parola di Dio ha la mia musica di Gabriele Ferraris
Dalla: la parola di Dio ha la mia musica «Ho affrontato il lavoro in maniera laica: anche se sono credente. Ma non mi sento un cardinale» Dalla: la parola di Dio ha la mia musica Bologna, eseguito in pubblico il commento del cantautore ai Salmi LA FEDE DI LUCIO LBOLOGNA UCIO Dalla è in dirittura finale, sta dando gli ultimi ritocchi all'album che uscirà fra poche settimane. Così, non è potuto intervenire alla presentazione in anteprima dei «Salmi», che si è tenuta ieri nell'Aula Magna di Santa Lucia dell'università di Bologna. Una serata di gala e un appuntamento culturale organizzato dal gruppo «Inedita» con il patrocinio della Rai e dell'Ateneo bolognese, a favore di Life-Accademia-Valentino (l'Associazione umanitaria fondata dal famoso stilista Valentino per aiutare i bambini sieropositivi). Ma Lucio Dalla accetta volentieri di parlare della sua esperienza di musicista di fronte alla «parola di Dio». Dalla, com'è nata la collaborazione con il regista Roberto Quagliano, l'autore dei filmati dei «Salmi» per i quali lei ha scritto il commento musicale? «Roberto Quagliano venne a trovarmi un anno e mezzo fa. Non lo conoscevo: lui arrivò e mi mostrò i suoi filmati. Rimasi colpito dalla bellezza delle immagini. In quel periodo stavo riflettendo sulla perdita di controllo della parola rispetto all'immagine, nel mondo moderno, e vedere quel lavoro mi impressionò. Così ci mettemmo al lavoro, io e Roberto Sidoli e gli altri musicisti che hanno partecipato al progetto». Voi avete composto un commento, una colonna sonora. Non avete pensato di «musicare» u testo dei Salmi, di farne canzone? «L'unico supporto sonoro possibile era la musica, l'intensità e la purezza della musica: non la rima o la canzone. E ho affrontato il lavoro in maniera laica. Anche se sono credente: credo in tutto ciò in cui si può credere, in Dio come nell'arte, nel mare, nella vita. E ho trovato una grande forza nelle parole dei Salmi, e nelle immagini che i Salmi avevano ispirato a Quagliano». Lei ha parlato di laicità. In che senso? «Prima accennavo alle mie riflessioni sulla perdita di impatto della parola nel mondo contemporaneo. Il ragionamento che è nato in me è questo: quando si parla di religiosità, sembra che si debba per forza aderire al concetto primario della religiosità, mentre sotto ogni forma d'arte c'è Dio - un qualsiasi Dio - e una visione umanistica della divinità. Questa mi è sembrata l'unica risposta che si possa dare allo strapotere delle macchine, all'appiattimento dell'informazione, allo strapotere del computer». La creatività come momento spirituale, quindi. «La creatività ha secondo me un aspetto divino: penso che i grandi artisti del Rinascimento siano stati rapiti dalla grandezza del versante "sacro" - sacro, non religioso in senso bigotto - dell'arte: un versante misterioso, uno stimolo, una scintilla che esalta la creatività». Però non negherà che musicare i Salmi possa anche sembrare il frutto di una scelta, come dire?, confessionale. «Non mi pare di essere una specie di cardinale, o che so. La fede è una questione molto privata. Nel lavoro cerco di seguire la mia ispirazione, le mie idee. E devo aggiungere che non è piccola cosa Tesito che stanno avendo questi Salmi, al di fuori da ogni considerazione religiosa: dal punto di vista laico, possono essere intesi come una new age dell'immagine. Il fatto che questi "videoclip" arrivino anche ai non credenti, ai laici, a tutti, e che possano essere capiti e apprezzati anche da chi non sente il Eroblema religioso, mi sentirà il risultato più importante». Gabriele Ferraris «Sono rimasto colpito dalla bellezza delle immagini contenute nel videoclip» Il cantautore Lucio Dalla. Fra poche settimane uscirà il suo nuovo album
Persone citate: Dalla, Lucio Dalla, Roberto Quagliano, Roberto Sidoli, Salmi
Luoghi citati: Bologna
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