Anche gli stranieri piangono

Il mito della finanza demolito in un'antologia di battute Il mito della finanza demolito in un'antologia di battute Anche gli stranieri piangono AGLI ammalati cronici di | esterofilia può essere utile la lettura di una carrellata di frasi caustiche di imprenditori, manager e finanzieri stranieri sull'Italia, ma anche sui loro mercati finanziari: la City di Londra, l'americana Wall Street... Ne risulta, sostanzialmente, che in fatto di investimenti tutto il mondo è paese e che delusioni, cattivi affari, rovesci della sorte, vere e proprie truffe non sono esclusivo appannaggio dell'Italia ma «macchiano» indistintamente un po' tutti i mercati del mondo. L'istruttiva raccolta è tratta da «Le parole dei grandi manager», di Eugene Weber, Sperling & Kupfer editori. «Se vuoi mangiar bene e dormire male, compra titoli di Stato italiani. Se vuoi dormire bene ma mangiare male, compra titoli di Stato inglesi», James Goldsmith, banchiere inglese. «Ho messo il Financial Times sul pavimento e ho chiamato William perché ci pisciasse so¬ pra. Dovunque fosse rimasta una macchia avrei fatto qualche affare», Bob Beckman, consulente finanziario. «Non scommetto neanche una merda sulla lira», Richard Nixon, ex presidente degli Stati Uniti. «Il poker è l'esempio migliore dei peggiori aspetti del capitalismo che hanno reso grande il nostro Paese», Walter Matthau, attore. «Negli Stati Uniti un detto afferma che il cliente è re. Ma in Giappone il cliente è Dio», Tak Kimoto, della Sumitronics International Management. «Ho sempre paura dei mercati, nutro molto rispetto per loro, e intendo sorvegliarli da vicino», Alan Greenspan, presidente della Federai Reserve Board. «Mi atterrisce il fatto che alla Harvard Business School, l'etica sia considerata solo un corso opzionale», John Harvey-Jones, ex presidente della Imperiai Chemical Industries. «L'inflazione è violenta quanto uno scippatore, terrorizzante come un rapinatore armato e letale come un killer», Ronald Reagan, ex Presidente degli Stati Uniti. «L'inflazione è peggio del comunismo», Robin Leigh-Pemberton, governatore della Bank of England. «Date ai tedeschi cinque marchi e li risparmieranno. Ma date agli inglesi cinque sterline ed essi ne prenderanno a prestito altre venticinque e le spenderanno tutte», John Major, ex cancelliere dello Scacchiere. «Se c'è una cosa che gli inglesi possono ancora fare bene, è partecipare ad eventi sportivi partecipare, non vincere, naturalmente», Ravi Tikoo, magnate del trasporto marittino. «I giapponesi imbrogliano, imbrogliano. Non inventano niente; non un solo prodotto di quelli in uso ora», Alain Gomez, presidente della Thomson, [r. e. s.]

Luoghi citati: Giappone, Italia, Londra, Stati Uniti