Rai giornalisti in guerra Sciopero contro Demattè
Rai, giornalisti in guerra Sciopero contro Dentarle Quattro giorni di protesta, il primo domani Rai, giornalisti in guerra Sciopero contro Dentarle ROMA. Giornalisti Rai in sciopero contro Demattè. Quattro giorni, il primo domani, con un black-out informativo totale, gli altri tre a novembre. Si parla di un possibile «sciopero sfottò» nei confronti dei «professori», il 3 novembre: i giornalisti lavorerebbero normalmente, devolvendo la giornata di stipendio all'azienda. Lo hanno deciso gli stati maggiori dell'Usigrai, riuniti a conclave a Saxa Rubra. Assemblea concitata e durissima, apertasi con le dimissioni, offerte e subito rifiutate, del segretario Balzoni. Motivo principale del malumore: la sensazione che il presidente Demattè, come da lui anticipato in un'intervista, voglia ridurre da La rubrica «Il cittadino» di Pierluigi Franz è stata rinviata per assoluta mancanza di spazio. tre a due le reti della Rai. «Un attacco all'integrità del patrimonio aziendale», di cui i giornalisti vedrebbero i primi sintomi nel destino riservato a Telcvideo, che il nuovo piano varato la settimana scorsa ha incorporato alle ((Attività pianificate», sotto il comando di una direzione commerciale. Il direttore di Televideo, il pidiessino Marcello Del Bosco, sembra disposto a resistere, e la redazione è con lui. Giudizio negativo e di sfiducia aperta ai «professori» sul metodo seguito per le nomine. Silenzio invece sui nomi, anche se soprattutto quello di Barbara Scaramucci, sinistra de, neodirettore del Tgr, ha suscitato polemiche fra i giornalisti delle sedi distaccate. Intanto Andrea Giubilo ha accettato la direzione del Tg3, mentre Alessandro Curzi in settimana dovrebbe andare a dirigere le news di Telemontecarlo. [r. r.)
Persone citate: Alessandro Curzi, Andrea Giubilo, Balzoni, Barbara Scaramucci, Demattè, Pierluigi Franz
Luoghi citati: Roma
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