Canino «Mi hanno sacrificato a Lega e pds» di Francesco Grignetti

L'ex capo dell'esercito critica il Parlamento per le leggi sull'obiezione di coscienza e la rappresentanza L'ex capo dell'esercito critica il Parlamento per le leggi sull'obiezione di coscienza e la rappresentanza Canino: «Mi hanno sacrificalo a Lega e pds» «Hanno colpito Rizzo per colpire me» ROMA. «Sono stato sacrificato sull'altare della Lega e del pds». L'ultimo saluto di Goffredo Canino all'esercito, ai generali e ai delegati del Cocer, si è trasformato nell'estrema esternazione di un generale sanguigno e dal dente avvelenato. Secondo una ricostruzione del Tg5, il generale Canino ha lasciato una eredità tanto scottante al successore, Bonifazio Incisa di Camerana, che quest'ultimo si sarebbe chiuso per tutto il pomeriggio nella sua nuova stanza insieme ai generali dello stato maggiore. Ormai Canino è un ex capo di stato maggiore, infatti. Ma le forme, tra i militari, vanno rispettate. E il dimissionario, salutando i suoi collaboratori, ha colto l'occasione per lanciare l'ultima provocazione a quel mondo politico che lo ha cacciato. «Non mi sarei mai dimesso se ci avessero dato la possibilità di organizzare un esercito almeno dignitoso». Il suo discorso è iniziato in questa maniera, con una velata (e ricor¬ rente) accusa ai politici di sottovalutare le esigenze dei militari. Ma il seguito è stato un crescendo di accuse. E il discorso è scivolato sempre più in politica. In verità, ha detto il generale, le sue dimissioni erano nell'aria da tempo. E la colpa è sempre dei politici. Qui però Canino ha impugnato l'accetta: «Già meditavo di dimettermi per via delle leggi criminali che stanno per essere approvate in Parlamento». Non c'è stato nemmeno bisogno di nominarle, le leggi in questione. I generali presenti ed erano in molti: da quel Biagio Rizzo che comandava a Firenze ed è stato brutalmente esautorato, a Franco Angioni che s'è buttato in politica, a Mario Buscemi che comanda i militari in Sicilia, a tanti altri sapevano già di che si tratta: l'obiezione di coscienza e la rappresentanza. Due leggi che gli stati maggiori temono come la peste perché hanno paura che i giovani di leva se ne andranno in massa e che i profes- sionisti si mettano a fare un sindacato. Dal punto di vista dei generali, si tratta di due leggi che minano l'esistenza stessa di un esercito. Ma Canino è andato oltre. Non gli va di passare per un generale - e già soffia in questo senso il tam-tam dei corridoi che ha sfruttato il comando per fare politica. No, lui vuole mantenere a tutti i costi la sua immagine di militare duro e puro. Concludendo, quindi, ha rivelato ai suoi: «Quindici giorni fa, sono stato contattato dall'onorevole Stefano De Luca (liberale palermitano, ndr). Mi ha proposto di assumere il ruolo di anti-Orlando a Palermo. Anche la democrazia cristiana mi ha contattato. Ma io ho rifiutato. E vi assicuro che non accetterò cariche di prestigio, né cariche politiche». Insomma, sostiene Canino, i suoi rapporti con le forze di governo erano ottimi fino a qualche settimana fa. Poi, all'improvviso, la rottura. «Io mi sono difeso con forza - è la sua versione - e allora hanno colpito il gen. Rizzo per colpire me». E ancora: «Dovete sapere che io dovevo essere sostituito. Sono stato oggetto di scambio con la Lega e a causa del pds». Torna fuori la bestia nera di Canino. Quella Lega, che secondo il generale avrebbe mire secessionistiche, e che farebbe persino proseliti tra gli ufficiali dell'esercito. Lui ha detto nei giorni scorsi, a cuore aperto, cosa ne pensava degli ufficiali «traditori» che votano Lega Nord. Quelli hanno ribattuto aspramente. E ora tira le conclusioni che alle sue spalle ci sia stata una trattativa segreta tra le forze politiche. Le frasi di Canino adesso sono confluite in una delibera del Cocer-Esercito, che si rivolge al nuovo capo di stato maggiore. «Chiediamo al generale Bonifazio Incisa di Camerana se condivide o meno quanto detto dal suo predecessore». Francesco Grignetti '■'■■'■SSSSewCS «A Palermo il pli e la de mi volevano in lista come Tanti-Orlando Ma io ho rifiutato» L'ex capo di Stato maggiore generale Goffredo Canino

Luoghi citati: Canino, Firenze, Palermo, Roma, Sicilia