Annuncio choc: è nato l'uomo replicante di Paolo Passarini

Uno scienziato americano avrebbe scoperto il modo di fabbricare in serie i «gemelli» Uno scienziato americano avrebbe scoperto il modo di fabbricare in serie i «gemelli» Annuncio choc; è nato Kuomo replicante «Clonati embrioni umani» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Uno scienziato ha annunciato di aver messo a punto un procedimento per la clonazione di embrioni umani. In parole semplici, con questo procedimento, una coppia potrebbe avere una o più copie di uno stesso figlio, anche a distanza di anni. Mentre tutti i ricercatori sono concordi nel giudicare più che possibile o addirittura semplice un'operazione di questo tipo, essa solleva enormi problemi etici ed è densa di implicazioni sconvolgenti sullo sviluppo dell'intera umanità. Il dottor Robert Stillman, della George Washington University, una delle tre grosse università della capitale, ha fatto l'annuncio in un convegno della «American Fertility Society» svoltosi nei giorni scorsi a Montreal, Canada. L'esperimento è stato condotto da Jerry L. Hall, un biologo dell'equipe di Stillman. Una descrizione dettagliata del procedimento apparirà sul numero della prossima settimana della rivista «Science». Hall non avrebbe fatto altro che applicare a embrioni umani tecniche già utilizzate da tempo per clonare embrioni animali. Dal punto strettamente scientifico, dunque, non si tratterebbe quindi di una grandissima novità. Ma le implicazioni sono in- credibili. Una coppia, per esempio, potrebbe decidere di far clonare i geni di un embrione normalmente concepito e far successivamente congelare il clone (o i cloni). A distanza di anni, l'embrione o gli embrioni clonati potrebbero essere ritrapiantati nel grembo della madre, che, dopo regolare gravidanza, darebbe alla luce una o più copie esatte (cioè gemelli identici) del primo figlio. Perché qualcuno potrebbe desiderare una cosa simile? Si può supporre, per esempio, che il primo figlio muoia in un incidente qualunque. La coppia potrebbe replicarlo esattamente uguale a distanza di anni. Si può fare un'ipotesi ancora più inquietante. Il primo figlio cade gravemente malato e ha assolutamente bisogno del trapianto di un organo non facilmente disponibile. Il suo clone potrebbe fornirglielo senza, oltretutto, particolari rischi di rigetto Per non parlare del fatto - e qui si entra nel campo della fantabioetica da incubo - che i cloni potrebbero diventare più in generale merce sul mercato degli organi venduti, cioè, detta brutalmente, produttori di pezzi di ricambio. «Non vedo alcuna ragione al mondo perché una cosa del genere non potrebbe essere realizzata», ha commentato, riferendosi al solo aspetto scientifico, il genetista Robert McKinnel. Il procedimento, oltre che essere già applicato artificialmente sugli animali da mandria per accrescerne la fertilità, è già naturalmente funzionante nel corpo umano, quando, per esempio, vengono concepiti gemelli identici, che sono il frutto di una clonazione naturale di un embrione all'interno del ventre materno. Hall ha messo a punto il suo procedimento quasi per caso. Il suo scopo era quello di aumentare le possibilità di successo nelle fecondazioni artificiali, moltiplicando appunto gli embrioni da impiantare. Ha usato embrioni non più utilizzabili. In teoria la clonazione si potrebbe fare anche utilizzando cellule di individui adulti, ma questo è reso particolarmente difficile dal fatto che le cellule di adulti si specializzano in una funzione particolare, perdendo la capacità di svilupparsi completamente. Il dottor Arthur Caplan, bioetico, avverte che, imboccando questa strada, si apriranno inquietanti problemi etici e anche anche legali. Ma ammette anche che sarà molto difficile, in futuro, impedire completamente o anche solo contenere il ricorso a simili pratiche. Paolo Passarini Neonati nel reparto maternità la genetica in questi anni sta facendo passi da gigante

Persone citate: Arthur Caplan, George Washington, Hall, Jerry L. Hall, Robert Mckinnel, Robert Stillman, Stillman

Luoghi citati: Canada, Montreal, Washington