Valentino con ticket d'ingresso? di Maria Teresa Martinengo

Una mostra e un convegno ne raccontano la storia e il degrado attuale Una mostra e un convegno ne raccontano la storia e il degrado attuale Valentino con ticket d'ingresso? «Sì se il parco fosse più curato e difeso» Sottoposto a check-up il Valentino offre l'immagine di un distinto signore in precario stato di salute. Assediato dal traffico, le sponde del Po abbandonate, ferito da manifestazioni varie e da attività non rispettosamente inserite, il parco più amato dai torinesi ha bisogno di cure urgenti. L'Sos - l'ennesimo - è stato lanciato ieri mattina da una dozzina di esperti durante il convegno «Il Valentino, un parco per la città» promosso alla facoltà di Architettura da Comune, Scuola di Specializzazione in Analisi e Valutazione dei Beni Architettonici e Ambientali del Politecnico e Csain (Centri sportivi aziendali e industriali). Nel cuore del problema, insomma. A raccogliere l'appello c'erano gli assessori comunali Coreico (Urbanistica) e Vernetti (Ambiente). Il traffico e i problemi di posteggio sono i più evidenti ed assillanti. Su questo tema è intervenuto il preside di Architettura, Roscelli, ribadendo la necessità di riaprire alle auto il tratto nei pressi della Promotrice. «A fine '94 - ha detto Coreico, assessorearchitetto - scadrà la concessione d'uso degli immobili di Torino Esposizioni e nell'area del 6° padiglione sarà realizzato un parcheggio: un po' di respiro, ma non la soluzione, che può arrivare solamente con il miglioramento del servizio pubblico e la riduzione del traffico su coreo Massimo d'Azeglio». Un'ipotesi che il sottopasso in costruzione non sembra favorire. «Lunedì faremo un sopralluogo nel cantiere del sottopasso per verificare se è possibile far proseguire la linea 9 (ora ferma a Torino Esposizioni) sino a Moncalieri, dove potrebbe essere realizzata un'area di parcheggio interscambio. Rinunciando a una fila di alberi, dovremmo riuscirci». E ancora: «La qualità delle aree verdi non è per forza sempre legata alla quantità. Ma questo concetto non è accettato dalla maggioranza degli ambientalisti, come dimostrano le attuali discussioni sul piano regolatore. Dovremo scendere a patti». Convinto che i cittadini possano essere incentivati a servirsi di tram e bus, Coreico ha lanciato l'idea di promuovere la linea 16, la domenica, con orchestrine a bordo, «a costo zero». Il 16, ricordiamo, arriva al Valentino. I torinesi sono molto interessati al loro parco. Lo dimostra un sondaggio realizzato dagli allievi della Scuola di Specializzazione: «La gente - spiega Rocco Curto, docente di Estimo dei Beni Culturali - si è detta pronta a pagare cinquemila lire di "ingresso" in cambio della sua valorizzazione. Con 600 mila visitatori il beneficio sarebbe di tre miliardi l'anno». Un'utopia. Che però si confronta con un lungo elenco di necessità richiamate da esperti come i professori Vigliano e Re, Clara Palmas, il soprintendente ai Beni Ambientali Malara: recupero dal degrado, salvaguardia delle caratteristiche originali, accessibilità per anziani e disabili, revisione delle concessioni, miglioramento della manutenzione del verde (2000 lire l'anno il metro quadrato, contro le 3000 della Germania). Ieri il rettore del Politecnico Rodolfo Zich e Vera Comoli, direttrice della Scuola di Specializzazione, hanno inaugurato nella sala delle Colonne del Castello del Valentino (viale Mattioli 39) una mostra che documenta le trasformazioni avvenute nel parco dalle origini ad oggi. L'esposizione, realizzata dagli allievi della Scuola, è aperta fino al 31 ottobre (ore 10-12,30 e 1517,30; sabato e domenica 10-13 e 14,30-18). Oggi e nel prossimo fine settimana, visite guidate gratuite alle 10,30 e alle 16. Maria Teresa Martinengo

Persone citate: Clara Palmas, Malara, Massimo D'azeglio, Rocco Curto, Rodolfo Zich, Roscelli, Vera Comoli, Vernetti, Vigliano

Luoghi citati: Germania, Moncalieri, Torino