C'è una discarica davanti al portone

SAMSARA Torino sporca: non solo l'Amiat è responsabile per l'immondizia che soffoca la città C'è una discarica davanti al portone Ma nessuno punisce la maleducazione dei cittadini Tra la Torino di oggi e la Torino finalmente pulita ci sono troppi «se». «Se» l'Amiat lavorasse meglio, «se» i cittadini fossero più educati, «se» i vigili urbani fossero più severi. In altre parole, o ci si dà tutti da fare oppure la città sarà sempre lurida. La dimostrazione è arrivata ieri. Siamo tornati sui luoghi visitati venerdì. Era evidente il passaggio dei netturbini o dell'autocompattatore. Ma alcuni dei luoghi segnalati su La Stampa di ieri erano sporchi come prima. Piazza Lagrange e corso Maroncelli erano pulite. Invece in via Virgilio angolo via Po i cartoni e i sacchi ammonticchiati sul cassonetto e appoggiati alla campana per il vetro, visti venerdì, erano scomparsi, ma al loro posto c'erano i cartoni del sabato. «Scrivete senza sapere di cosa state parlando» protesta il signor Divara, dipendente Amiat. «Per forza avete trovato i cassonetti pieni o circondati di rifiuti: perché la raccolta in centro avviene solo la notte». Notte o giorno, il risultato è un angolo di Torino continuamente sporco e forse l'Amiat dovrebbe - come pare - cambiare metodo di lavoro. «Da quanto tempo sosteniamo la necessità di muovere i camion su più turni?» dice Verzicco, sindacalista all'Amiat. «Oggi i 200 autocompattatori sono appena sufficienti per il lavoro da svolgere nell'unico turno previsto. Se i turni fossero due, quello del pomeriggio potrebbe sopperire alle carenze del mattino e occorrerebbero la metà degli attuali camion. E che dire degli oltre 600 motorini? Perché girano a spazzare la città solo per mezza giornata?». Non dimentichiamo però l'anonimo e maleducato cittadino che ha ritenuto di abbandonare i suoi cartoni in via Virgilio. E nemmeno il signore che dopo aver abbandonato tv, sedia e forse anche il motorino in via Calandra angolo piazza Cavour, ieri è tornato con il divano. «I vigili urbani hanno altri problemi e difficilmente se la prendono con gli sporcaccioni. Ad Asti - aggiunge Verzicco senza andare troppo distante, hanno dato la qualifica di pubblici ufficiali ai responsabili della nettezza urbana che così possono multare chi sporca o il commerciante che non pulisce il marciapiede davanti la sua vetrina». Via Virgilio è solo un esempio. Ieri protestavano i commercianti di via Maria Vittoria: «Qui è un disastro». Da via Ventimiglia, Angelina Giretto, segnala una situazione comune ad altre parti della città: «Sul marciapiede davanti al Palazzo del Lavoro è da un anno che nessuno pulisce. Lì c'è anche la sede dei vigili urbani. Ho telefonato, e mi hanno risposto che sarebbero intervenuti. Non ho visto risultati e ho interpellato l'Amiat. "Il marcia- piede non è di nostra competenza" hanno replicato». Risposta formalmente corretta, ma intanti davanti al Palazzo del Lavoro è sempre lurido. Il comportamento dei cittadini è determinante nel mettere il bastone fra le ruote dell'Amiat. «Il mio caseggiato - dice il signor Mina di corso Umbria - ha a disposizione tre cassonetti. Uno solo, quello davanti alla mia scala, è rimasto sotto casa. I vicini hanno spostato gli altri due dall'altra parte della carreggiata. Il risultato è che tutti portano i rifiuti nel cassonetto più "comodo": il mio, che così è sempre stracolmo». Danilo Spelta e Claudio Armino ce l'hanno con «le pratiche biologiche» dei cani. Pretendono più severità dai vigili urbani e Spelta, che in via Aosta evidentemente cammina saltando tra una «pratica» e l'altra, auspica addirittura una tassa «finalizzata alla pulizia dei marciapiedi». Marciapiedi che, dopo la denuncia de La Stampa, sono diventati magicamente puliti all'angolo fra via Po e piazza Castello. Con un po' di buona volontà qualcuno ha finalmente portato via il rottame di una transenna e i pezzi di legno. Con un po' di buona volontà chi ieri ha abbandonato sul marciapiede all'angolo fra corso Re Umberto e via Valeggio un voluminoso fascio di rami poteva anche sminuzzarli e infilarli nel cassonetto. Solo un po' di buona volontà. Beppe Minello Giampiero Pavido

Persone citate: Angelina Giretto, Beppe Minello Giampiero, Claudio Armino, Danilo Spelta, Divara, Spelta, Verzicco

Luoghi citati: Torino