Ecatombe in Burundi «Intervenga Ghali»

Gli attori avrebbero dovuto partecipare al festival del cinema Sos di Mubarak, nasce un governo in esilio Ecatombe in Burundi «Intervenga Ghali» RIGALI. In Burundi regna il terrore dopo il colpo di Stato di giovedì scorso organizzato dall'etnia tutsi ai danni degli hutu. I tutsi, molto numerosi tra le file dell'esercito, hanno cominciato una vera e propria campagna di genocidio contro la tribù degli hutu, cui apparteneva Melchior Ndadaye, il primo Presidente democraticamente eletto nella storia del Paese. La notizia dei massacri è stata diffusa ieri dal deposto ministro della Sanità del Burundi, Jean Minani, parlando dal Ruanda dove si trovava in visita al momento del golpe. Minani ha confermato che Ndadaye è stato assassinato e ha deciso di creare un governo burundese in esilio nella capitale ruandese, Kigali. L'ex ministro ha dichiarato che il suo è «l'unico legittimo governo del Burundi» e ha lanciato un appello ai diplomatici occidentali e alla comunità internazionale affinché sostengano i suoi sforzi per contrapporsi alle autorità golpiste tutsi (e proprio da uno dei responsabili del colpo di Stato, Jean Bikomagu, è arrivata ieri sera una proposta di conciliazione: i capi militari - ha detto - sono disposti a cedere il potere in cambio di un'amnistia). Citando le testimonianze di numerosi profughi, in maggioranza donne e bambini, Minani ha parlato di una serie di uccisioni indiscriminate. I militari ha detto - costringono tutti gli abitanti dei villaggi a salire su autocarri, separano i tutsi dagli hutu e poi massacrano questi ultimi senza pietà. L'uccisione di Ndadaye è stata confermata anche dal parlamentare burundiano Jackson Ngezeko, fuggito dal suo Paese subito dopo il golpe. A Radio Kigali ha raccontato che il Presidente «è stato catturato e ucciso insieme a molti altri esponenti del governo». Ngezeko, uno degli oltre 100 mila hutu fuggiti dal Burundi in Ruanda nelle ultime 24 ore, ha riferito di stragi indiscriminate: «E' una carneficina». Centinaia di cadaveri sono stati trasportati dalla corrente del fiume Kanyaru, che segna il confine tra i due Paesi. Un appello a favore dei profughi burundiani in Ruanda è stato lanciato ieri da Nairobi, in Kenya, dall'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Nelle stesse ore, la rappresentante del Burundi all'Onu di Ginevra, Perpetua Nshimiri- mana, ha reso noto che, oltre al presidente, i golpisti hanno assassinato i ministri degli Interni Juvenal Ndayikeza e della Giustizia Léonard Nyangoma, il presidente del Parlamento, Pontian Karibwami, il capo dei servizi segreti, Richard Ndikumwami, e il vicepremier, Melchior Ntahobama. Ieri, intanto, il presidente egiziano Hosni Mubarak - presidente di turno dell'Organizzazione per l'unità africana - ha chiesto alla delegazione del Cairo presso l'Onu che richieda al Consiglio di Sicurezza di intervenire «per contenere la situazione nel Burundi, per preservare la sicurezza del suo popolo e far rispettare la democrazia». [Ansa-AdnKronos] Uno dei numerosi cadaveri ripescati dal fiume Kanyaru (foto reuterj

Persone citate: Ghali, Hosni Mubarak, Jean Bikomagu, Jean Minani, Léonard Nyangoma, Melchior Ndadaye, Melchior Ntahobama, Mubarak, Richard Ndikumwami