Diamanti di Agnese Vigna

Diamanti Diamanti Pegno d'amore non di reddito In tempi di fisco ficcanaso, i palazzi è meglio tenerli in tasca. E gli unici «palazzi tascabili» sono i diamanti, bene rifugio per eccellenza, con il più elevato rapporto tra prezzo e dimensioni. Un bene facilmente occultabile, riconosciuto ed accettato ad ogni latitudine, che non paga tasse, non richiede gestioni laboriose, non è danneggiato dagli eventi naturali, fuoco compreso. Sono beni rifugio, ma sono anche «i migliori amici di una donna»: parola di Marilyn Monroe. CONVENGONO? Ma sono un buon investimento? La De Beers, la grande società mineraria sudafricana che stabilizza i prezzi e promuove il mercato, non si lascia tentare dall'equazione diamanti = investimento. «Devono essere considerati la materializzazione, l'espressione dell'amore», spiega Andrius Cumine. Come a dire che la cosa più bella di un brillante è regalarlo. Gli addetti ai lavori scommettono comunque su un futuro aumento dei prezzi legato al prevedibile sviluppo della gioielleria nei Paesi di nuova industrializzazione. COME SCEGLIERLI Bisogna affidarsi ad un esperto, capace di valutare le caratteristiche del diamante, le cosidette 4C: color (il bianco più che eccezionale è contraddistinto dalla lettera D), clarity (la purezza massima, indicata con la sigla if), carat (l'unità di peso, pari a 0,20 grammi), cut (il taglio più curato è detto very good). DOVE COMPRARLI Ovviamente in gioielleria: ma lì è difficile trovare prezzi da affare. Per comprare bene bisogna rivolgersi alle fonti: tagliatori (Anversa, Sud Africa, New York, Israele, Bombay) e grossisti, in tutti i principali centri italiani, e scegliere le pietre più belle (anche a scapito della dimensione), di taglio rotondo, di 1-2 carati (perché più facili da rivendere). COME VENDERLI Per disinvestire? Meglio pensarci già al momento dell'acquisto, e comperare da chi si impegna a ricomprare il brillante. Le pietre più grandi (da 5 carati in su, oppure anche di un solo carato ma purissime) si possono vendere alle periodiche aste delle case specializzate (Sotheby's, Christie's, ecc.). QUANTO RENDONO Il reddito è, come per l'oro e gli altri beni rifugio, legato ai movimenti di un mercato spesso volubile e imprevedibile. Il fistino Rapaport (New York) rappresenta un'indicatore dei prezzi per i grossisti. I prezzi vanno attualmente dai 1000 dollari al carato per una pietra di bassa qualità ai 10.000 per un brillante «D if». La De Beers ha stabilizzato il mercato, e c'è un incremento annuo del 5% circa. Ma dieci anni fa i fautori dell'investimento in diamanti hanno subito duri colpi. Secondo il «Rapporti Diamond» all'inizio del '77 un brillante da un carato «D-if» era stimato circa 7 mila dollari; veleggiava oltre quota 60 mila tre anni dopo. Abbastanza per scatenare sia le vendite di realizzo, sia la ricerca mineraria in oni parte del mondo. Di qui la caduta sotto i 13 mila dollari (1985) e la successiva graduale ripresa. LA GARANZIA E' il certificato di uno degli istituti specializzati che può essere richiesto al venditore. Il top è quello del Già, Gemmological Institute of America, e del Hr2 di Anversa. Ci sono anche due istituti che fanno le valutazioni in Italia: ligi e il Cisgem di Milano. Rappresentano la miglior garanzia per non tornare a casa con degli splendidi zirconi. E per chi non si fida di nessuno ci sono i corsi di gemmologia, per diventare esperti. La scuola europea del Già è a Vicenza, via Vecchia Ferriera 70. Telefono 0444964250. Agnese Vigna

Persone citate: Andrius Cumine, Beers, Diamond, Marilyn Monroe

Luoghi citati: America, Anversa, Bombay, Israele, Italia, Milano, New York, Sud Africa, Vicenza