Filatelia di C. Roc

Filatelia Filatelia Quella giusta batte il marco «Hai mai pensato a investire in filatelia?», chiede a caratteri cubitali una pubblicità delle Poste italiane. E, subito, le risposte sono diversissime. Ci sono gli esperti che citano il «Gronchi Rosa», che nel 1965 valeva 30-40 mila lire e oggi vale più di tre milioni; o il «40 centesimi De La Rue» che, in vent'anni, è balzato invece da 40 mila lire ai 28 milioni odierni (se fior di conio). Poi ci sono le aste miliardarie di Filasta o Itdlphil, o l'ormai leggendario «Penny Black», la prima affrancatura del mondo, «battuto» a Londra, due anni fa, a tre miliardi. TRE REGOLE D'ORO Ma chi non ha ereditato collezioni, o non ha avuto avi che spedivano lettere sui Ballon Monte, nello spazio o sugli aerei di Balbo, che cosa deve fare? Anzitutto deve sapere che l'investimento in francobolli non è del tipo «mordi e fuggi», ma richiede tempi medi o lunghi. Due: che anche questo mercato è pieno di rischi (falsi, prezzi gonfiati, etc). Terzo: che consultare cataloghi e riviste specializzate (si trovano in tutti i negozi di filatelia e persino in edicola) non sempre basta. Meglio affidarsi ad un esperto (in Italia esiste una Federazione commercianti filatelici). IL RENDIMENTO La domanda è centrale, soprattutto in un Paese come il nostro tutto Bot e mattoni. E la giriamo a Al¬ berto Bolaffi, il principe dei filatelici italiani, l'uomo che forse ha più di altri il polso di un mercato che vale su scala mondiale 1,5 miliardi di dollari, 2250 miliardi di lire, divisi tra Usa (40%), Gran Bretagna (25%) e Italia (12-13%). «Dico subito - risponde - che il nostro mercato non entra in concorrenza con quello finanziario, assai più vasto. Semmai è integrativo, ma è un mercato reale, non gonfiato dai boom, ma da una crescita costante. Quindi aumenti tecnici, del 1015% l'anno, che riflettono come il collezionismo sia l'aspetto più evidente di un Paese che risparmia di più, ma ha anche più tempo libero». COME COMPRARE Su un punto gli esperti concordano: il francobollo, se di qualità, cioè raro, è un bene-rifugio; se di gran serie, un bene di consumo. C'è anche chi consiglia (come la Filasta) veri e propri «portafogli»: 25% di antichi Stati, 20% di colonie italiane, 20% di Vaticano, 10% di Regno posta area, etc. Bolaffi, voi cosa fate? «Io consiglio una buona collezione a temi, magari legata a periodi determinati, che però comprenda tutto, dal pezzo da 1000 lire a quello rarissimo, da cento milioni. E, poi, soprattutto, consiglio di investire italiano. La lira filatelica, non ci crederete, è più forte del dollaro, del marco e persino dello yen». [c. roc]

Persone citate: Balbo, Bolaffi, Gronchi Rosa, Penny Black

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Londra, Usa