Corsa ai sindaci record di liste
Il 21 novembre si vota in 444 Comuni, test per le politiche di primavera Il 21 novembre si vota in 444 Comuni, test per le politiche di primavera Corsa ai sindaci, record di liste Fioriscono le alleanze, e la Lega punta al Sud ROMA. Hanno presentato le liste dei candidati e ora via verso il traguardo delle elezioni comunali del 21 novembre (primo turno) e del 5 dicembre (secondo turno). E' il secondo esperimento di votazioni locali col nuovo sistema e coinvolgerà più di 11 milioni di elettori. Il primo dato certo è che c'è stata inflazione di liste. Nei 16 Comuni capoluogo dove si voterà gli elettori dovranno districarsi tra 222 liste contro le 187 delle precedenti elezioni col vecchio sistema. La riforma non ha semplificato. Anzi. Sarà un «sondaggio» ragguardevole che verrà letto per capire da che parte vuole andare il Paese, visto che pochi mesi dopo, a primavera, ci saranno le elezioni politiche anticipate. Sono, infatti, cadute le speranze del variegato «partito del rinvio» che puntava su una tenuta della de e del «centro» a novembre per giustificare un prolungamento della legislatura. Vada come vada, Scalfaro è proprio deciso a portare gli italiani alle urne per porre fine ad una situazione di paralisi che dà spazio a situazioni torbide e preoc- cupanti. Ma sarà ugualmente molto interessante capire cosa accadrà nei 444 Consigli comunali da rinnovare, specie in quelli delle maggiori città. C'è da reinventare la faccia della politica italiana, i suoi nomi, i suoi schieramenti. Piano piano sfumano le sigle dei partiti alle quali si era abituati da de¬ cenni per confondersi dentro alleanze arcobaleno che, malgrado la confusione apparente, hanno un loro rilevabile significato politico. Ci sono schieramenti di destra (capeggiati dai missini), di centro (con la de, l'Unione di centro di Costa, i vecchi alleati), progressisti (col pds, Ad, Verdi ecc.) e di sinistra (con Rifondazione). La Lega naviga solitaria in cerca del successo oltre i confini del Nord. Successo sicuro per la Lega, secondo i sondaggi che la danno in testa a de e pds. Ma ce la farà Bossi a trovare consensi a Sud o non saranno i missini a raccogliere il voto di protesta nelle città meridionali? Per rispondere a questa domanda bisognerà tener d'occhio la Puglia, Roma (dove il segretario Fini è candidato), Napoli (dove è candidata la Mussolini). C'è poi Trieste, dove i missini sono accolti, addirittura, in una coalizione di centro, con una parte della de. Il segno che i voti del partito della fiamma stanno uscendo dal surgelatore? Trieste è importante perché c'è il tentativo di fronteggiare la Lega con una lista di grande alleanza che va dalla de di sinistra a pds, Segni, Verdi, Rete, Ad. Una sorta di «solidarietà nazionale» anti-Lega. Per Martinazzoli è la prova decisiva. Se la sua de non tiene si dimetterà, ha promesso. Per lui conta molto anche il risultato di Roma dove ha avviato un esperimento «centrista». Ma conta anche quel che succederà a Be¬ nevento, feudo di Clemente Mastella, il condottiero della de del Sud, che si è alleata con i vecchi socialisti e che medita un percorso politico diverso da quello del segretario. Il pds è il partito più presente nelle varie combinazioni di Uste. Ma che fare per le politiche? Seguire l'esempio di Napoli dove il pds scende in campo senza Ad e con Rifondazione comunista, o quello di Roma dove il pds sta nel fronte progressista con Ad e perde Nicolini che va col fronte della nostalgia di Rifondazione? Occhetto sogna, in realtà, di vincere con l'alleanza messa su a Venezia (per Cacciari), che considera il modello nazionale di coalizione preferibile: pds, Ad, Verdi, pri, Rete, Rifondazione, pezzi di socialisti, cattolici democratici. C'è poco da dire dei socialisti, che si sono liquefatti. E dove esistono, spesso hanno gettato via il garofano per sostituirlo con la rosa. Quasi ovunque i socialisti stanno al centro tranne a Trieste, Venezia, Latina e Chieti. Alberto Rapisarda GLI SFIDANTI NELLE GRANDI CITTA' Il 21 novembre si voterà per la Regione Trentino Alto Adige e con il sistema diretto nelle Province di Genova, La Spezia e Varese e nei 445 Comuni che rinnoveranno sindaco e Consigli. Sono interessati al voto 18 capoluoghi di provincia [Alessandria, Venezia, Trieste, Genova, La Spezia, Macerata, Latina, Roma, Chieti, Pescara, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Taranto, Cosenza, Caltanissetta e Palermo]. Ballottaggio il 5 dicembre.
Persone citate: Alberto Rapisarda, Cacciari, Clemente Mastella, Martinazzoli, Mussolini, Nicolini, Occhetto, Scalfaro, Verdi
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