Altra cassa per quindici aziende di Diego Novelli

«Bravo Castellani» Dopo lo sciopero dei metalmeccanici, si riapre la vertenza all'Uva Altra cassa per quindici aziende Provvedimenti del governo contro la crisi II giorno dopo lo sciopero dei metalmeccanici torinesi, con il blocco della stazione di Porta Nuova, arrivano altri provvedimenti di cassa integrazione speciale per 24 aziende piemontesi, di cui 15 a Torino e provincia. Il Cipi (Comitato interministeriale per la programmazione industriale) ha deliberato l'integrazione salariale per crisi per la Sadi Doganali, le Officine Castellazzo, le Officine grafiche editoriali Zeppegno e la Orcellet di Torino; l'Ispa di Foglizzo e le Utensilerie Riunite di Lanzo. La cassa integrazione per riorganizzazione o ristrutturazione è stata ottenuta da Carello, Teksid, Gamfiur e Herno di Torino; Cartiera Italiana di Coazze; Gilardini di Venaria; Ilmas di Cascine Vica; S.M.C, di Moncalieri; Vertex di Condove. Il provvedimento del Cipi interessa in tutto il Piemonte circa cinquemila lavoratori. Una boccata d'ossigeno temporanea nell'attesa, che ormai si fa deludente, di una seria politica industriale. Le aziende e i lavoratori torinesi debbono accontentarsi di sussidi e incertezze nella speranza di una ripresa del mercato. Vista la gravità della situazione occupazionale, il presidente della giunta regionale Gian Paolo Brizio e l'assessore al Lavoro Beppe Cerchio consegneranno lunedì al Presidente della Repubblica (che sarà a Torino per l'inaugurazione dell'anno accademico) un dossier sulla situazione di crisi occupazionale ed industriale che colpisce il Piemonte. Nel documento Brizio e Cerchio ricordano che la crisi attuale riguarda sia i grandi gruppi sia le imprese di minore dimensione, che 37.000 lavoratori in tutta la regione sono in cassa integrazio- ne o in mobilità e altri 225.000 sono iscritti al collocamento. I rappresentanti della Regione chiederanno a Scalfaro di intervenire per ottenere «iniziativemirate a superare la congiuntura». Dopo lo sciopero di giovedì con il blocco di Porta Nuova da parte dei lavoratori di Viberti, Carrozzerie Savio e Alessio Tubi, altri casi restano drammaticamente aperti. Quello dell'Uva: le segreterie regionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno respinto il piano presentato dall'azienda giudicandolo «una semplice operazione di ristrutturazione dei costi in vista della privatizzazione». Firn, Fiom e Uilm ritengono che il confronto con l'azienda vada sospeso e chiedono alla segreteria nazionale dei metalmeccanici iniziative di lotta. In ogni caso le tre organizzazioni di categoria convocheranno per i primi di novembre una nuova assemblea regionale dei delegati siderurgici di aziende pubbliche e private «per proseguire la mobilitazione unitaria a livello regionale». Cgil. In una situazione di crisi economica acuta si inserisce un tentativo di rinnovamento della Cgil. Ieri sono state formalizzate le candidature per la successione del dimissionario segretario generale della Camera del lavoro Emanuele Persio. Sono candidati - ma si sapeva da cinque mesi - Vincenzo Scudiere (ex psi), attuale responsabile organizzativo della Cgil Piemonte, e Fulvio Perini (leader della componente di minoranza «Essere sindacato» che - sostiene - adesso non ha più ragione di esistere), autocandidatosi. Scontata appare la nomina di Scudiere, nonostante la «conversione» di Perini. Claudio Sabattini, segretario regionale della Cgil, ha spiegato che si tratta del primo passo verso una riforma più complessiva della Cgil in Piemonte. Enzo Bacaranì L'on. Diego Novelli