Ritratto del giocatore centrafricano che sta diventando il leader dei torinesi

Ritratto del giocatore centrafricano che sta diventando il leader dei torinesi BASKET Ritratto del giocatore centrafricano che sta diventando il leader dei torinesi Belici, pivot guerriero dell'Auxilium Discende da capitribù e cacciatori di coccodrilli Suo nonno era capo della tribù Mbeme, gli zii famosi cacciatori di coccodrilli sul fiume Ubangi: da loro Richard Bella, 26 anni, pivot centrafricano dell'Auxilium, ha ereditato il carisma e l'aggressività con le quali domenica ha trascinato i torinesi al successo contro Ferrara. E dire che Bolla si affacciò al basket per caso e non più giovanissimo. Nato a Bimbo, un villaggio vicino alla capitale centrafricana Bangui, da ragazzo amava il calcio ma i suoi compagni di giochi non ne apprezzavano le velleità tecniche: «Tu sei troppo lungo, vai in porta». Fra i pali, però, il giovane Richard se la cavava bene, così agile era quasi imbattibile sui palloni alti. Così qualcuno si chiese se non era il caso di tentare con il basket. Glielo proposero quando aveva ormai 17 anni, ma lui ci provò lo stesso. Andava tutti i giorni su un Campetto all'aperto di Bimbo e quasi subito capì che quella era la sua vocazione. Si mise d'impegno, entrò nella squadra locale e in soli due anni divenne uno dei migliori giocatori del suo Paese, tanto da vincere con la Nazionale centrafricana i campionati continentali dell'88 e qualificarsi per i Giochi di Seul. Proprio in Corea fu visto dal coach americano Konchalski, che lo invitò al college canadese St. Francis Xavier University: Bella aveva 19 anni. «Fino ad allora - ricorda - ero vissuto in famiglia, con genitori, nonni e sette fratelli, due maschi e quattro femmine. Mio padre faceva il commerciante, io avrei dovuto seguirne le tracce. Per questo mi avevano mandato al liceo a Bangui e volevano che studiassi economia. Ma quando ricevetti l'invito dal Canada, compresi subito che era la mia grande occasione». Basta con la caccia ai coccodrilli, addio riti tribali bantu e partitelle di calcio con gli amici ai margini della savana. Per Richard era giunta l'ora di lasciare la famiglia, nella quale aveva vissuto un'infanzia agiata e poi un'adolescenza spensierata, ap- Richard Bella, pivo di 26 anni pena sfiorata dalla tragica dittatura del famigerato Bokassa. Bella lasciava il continente nero alla scoperta dell'America. «Dapprima non fu facile - aggiunge Richard -. Mi trovai improvvisamente da solo in un Paese dove i negri non sono ben visti. In Centrafrica non esistono problemi di apartheid, nemmeno qui in Italia mi sembra ci siano discriminazioni verso la gente di colore, ma in Canada e Usa sì. Capisco perché Howard (l'altro straniero dell'Auxilium, ndr) sia seguace di Malcolm X». Fu soprattutto Andrea, una graziosa ragazza bianca canadese, ad aiutare Richard. «Mi ha dato una mano ad inserirmi nella vita americana - sottolinea Bella - e col tempo ci siamo innamorati. Abbiamo una bimba, Bclicia, che ora ha tre anni, ma non siamo sposati. Un giorno li porterò in Italia e poi magari in Africa». A loro Richard invia ogni mese gran parte di ciò che guadagna giocando a basket. Con l'Auxilium ha un contratto da 100 mila dollari, una cifra modesta in confronto alle grandi star degli scorsi campionati italiani (a Treviso il erbato Toni Kukoc prendeva 40 volte tanto). Ma i tempi sono cambiati e comunque a Bella va bene così. In America, Richard è diventato adulto: ha imparato a parlare inglese, francese e spagnolo, a cavarsela da solo, a vivere del proprio lavoro, ma non ha dimenticato i suoi anni giovanili e la sua passione per il calcio, diventando anche grande tifoso del Manchester United dopo aver conosciuto alcuni ragazzi britannici, emigrati laggiù. «La prossima estate tornerò in Canada - conclude - e finirò gli studi universitari di economia, poi vedrò che cosa fare. Giocare a basket all'estero era il mio sogno e l'ho realizzato. Continuerò finché ne avrò la possibilità, poi magari tornerò a Bimbo con la mia compagna e mia figlia, ad aiutare mio padre. E magari a cacciare ancora i coccodrilli». Giorgio VI berti Richard Bella, pivot di 26 anni

Persone citate: Bokassa, Francis Xavier University, Giorgio Vi, Malcolm X, Toni Kukoc