Sette italiane in Coppa, per i granata con l'Aberdeen l'impegno più difficile

Sette italiane in Coppa, per i granata con l'Aberdeen l'impegno più difficile Sette italiane in Coppa, per i granata con l'Aberdeen l'impegno più difficile Il Toro gioco lo corta Carbone Mondo: con lui in campo mi diverto Gli scozzesi: è Galli il punto debole TORINO. Sette italiane scendono oggi in campo europeo e il compito più difficile spetta al Torino messo di fronte all'Aberdeen. Ci vorrebbero due scotch, di puro malto scozzése, per brindare, come aperitivo e con due settimane di anticipo, al passaggio nei quarti di finale di Coppa delle Coppe. Per restare nella metafora, stasera al Delle Alpi il Toro proverà ad ubriacare di gol l'Aberdeen, ben sapendo che i «Dons» smaltiscono con facilità le sbornie e, nel ritorno, mangeranno l'erba del Pittordie Park pur di non uscire dall'Europa. Hanno già vinto il trofeo, dieci anni fa a Goeteborg, battendo il Real Madrid per 2-1 dopo i supplementari. Mondonico si riallaccia a Italia-Scozia come parametro: «Le motivazioni erano solo nostre, eppure gli uomini di Brown non si sono dati per vinti sino all'ultimo. Figuratevi una squadra di club che lotta per la sopravvivenza in una competizione internazionale». Ma l'allenatore sa che anche i granata non mollano mai nell'arco dei 180': «Il mio è un Toro da Coppa». E ricorda la doppia finale di Coppa Italia con la Roma e la recente, sofferta qualificazione con il Lillestroem: «Noi fummo più bravi all'andata e nel complesso. A loro non bastò esserlo nel secondo match». Qual è il segreto? I baffetti del Mondo si distendono in un ampio sorriso: «La virtù, italiana, del trasformismo. Saper interpretare due tipi di situazione, tecnica e agonistica, e non avere remore né sudditanza in trasferta». E' vero. Il Toro ha effettuato le prove generali con l'Inter. E Mondonico ne ha tratto confortanti indicazioni: «Nel primo tempo, come geometrie, abbiamo fatto vedere il meglio. Poi si è giocato all'inglese». Prevede una partita ricca di capovolgimenti di fronte, con l'Aberdeen tutto concretezza e spigoli, «però senza cattiveria», e un Toro ragioniere ma brillante che non carichi a testa bassa e sappia adeguarsi quando sarà costretto a subire. E chiede come sempre il sostegno del pubblico: nonostante la diretta tv sono attesi oltre 20 mila spettatori, per un incasso di circa mezzo miliardo. Perdurando l'assenza di Janni (ne avrà per 15 giorni) e Sordo, nonché di Poggi, la formazione sarà la stessa di San Siro, con due possibili varianti: Sergio per Cois e Carbone per Aguilera. Cois verrà confermato se l'Aberdeen aggiungerà Jess a Paatelainen e Shearer. Staffetta tra Carbone e Aguilera. Il collaudo sostenuto ieri al Filadelfia da Carbone è stato soddisfacente. Non accusa le conseguenze del risentimento muscolare riportato ad Avezzano, dopo la tripletta rifilata agli Under 21 scozzesi, e Mondonico preferisce farlo partire titolare per sfruttare i virtuosismi che Maradonino sa offrire: «Mi fa immedesimare in quei colleghi che hanno grandi giocatori. Con lui in campo mi diverto». Mondonico punta su Francescoli e Carbone, nonché Silenzi «centravanti di stampo anglosassone che farà scintille con Irvine, il duro avversario di Casiraghi in Nazionale», per ottenere la differenza. Ha spiato l'Aberdeen fuori casa e ritiene che Willie Miller schiererà un 3-5-2, ma non si stupirebbe se si disponesse con un 3-4-3. Miller inserirà Wright, giovane terzino fluidificante della Under 21, per aumentare le offensive affidate al finlandese Paatelainen ed a Shearer (Gregucci e Annoni i loro controllori), probabilmente con Jess rifinitore. Lo chiamano «Jess il bandito» e c'è chi lo paragona all'ex granata Denis Law, originario di Aberdeen, e chi lo accosta a Kenny Dalglish, ex mitica figura del Liverpool. Un'operazione all'anca l'aveva bloccato a lungo. E' tornato a giocare da poche settimane e, pur non essendo al top, è stato subito inserito nella Scozia con gli azzurri. Gli scozzesi sono allegri e ottimisti, con al seguito 800 tifosi, alcuni dei quali residenti nello stesso albergo che ospita in ritiro il Torino. Miller dice che l'Aberdeen si gioca la propria reputazione continentale: «Non siamo venuti a Torino per turismo. I granata hanno un fortissimo collettivo, ma noi cercheremo di imporre la nostra superiorità atletica». Il capitano McLeisch provoca Galli: «Mi sembra il punto debole e dovremo metterlo in difficoltà con i traversoni». Galli fa spallucce e usa il fair play: «Loro possono bere tre birre alla vigilia e andare in campo sobri la sera dopo». Il vice presidente dell'Aberdeen, mister Ian Donald, lancia invece uno sportivissimo ma non inedito slogan: «Vinca il migliore». Prosit. Carbone (foto grande) e Moeller Il bianconero parla del futuro e ricorda alla Juve che il contratto gli scade nel I99S...