La Ferrari seduce il Sol Levante di Michele Fenu

La Ferrari seduce il Sol Levante La 456 GT regina al salone di Tokyo La Ferrari seduce il Sol Levante TOKYO DAL NOSTRO INVIATO I pesci rossi scivolano nelle acque del laghetto. Sullo sfondo ponticelli, tempietti e una cortina di verde. Ma al centro del giardino c'è una scultura anomala. E' in metallo ed è destinata a regalare forti emozioni: una Ferrari 456 GT che dall'ambasciata d'Italia a Tokyo parte alla conquista del Giappone. Luca Montezemolo, presidente della casa del Cavallino, alla vigilia del Motor Show, vetrina della grande industria nipponica dell'auto, l'ha presentata ieri al bel mondo della capitale e al fior fiore degli appassionati possessori e collezionisti di Ferrari. Che anche qui sono tanti: nel Sol Levante circolano circa 3000 vetture di Maranello. «Abbiamo bisogno di prodotti di questo tipo - dice l'ambasciatore Paolo Galli -. L'Italia non è solo moda o musica, ma anche alta tecnologia». Nel giardino risuona 2 rombo del 12 cilindri (5473 ce, 442 cv) della berlinetta, la più veloce «due più due» al mondo (315 km/h). Ma le Ferrari non si comprano solo per la velocità: chi potrebbe scatenare la potenza del motore in un Paese dal traffico convulso e lentissimo come il Giappone, dove vige il limite dei 100 l'ora? «Si acquistano per amore - spiega Montezemolo -, perché sono prodotti particolari, in cui si mescolano leggenda, esclusività, artigianato e contenuti tecnici unici». La 456 GT sarà in vendita qui entro dicembre, ma già ne sono state acquistate una decina dopo il lancio avvenuto al Salone di Parigi del '92. Il prezzo nel Sol Levante? Oltre 25 milioni di yen, quasi 380 milioni di lire. Ma la stupenda gran turismo disegnata da Pininfarina non è l'unica novità Ferrari per il mercato giapponese. Ci sono anche il 348 Spider (18 milioni di yen) e una miniserie di 512 Testarossa: 15 in tutto, create per celebrare, appunto, i 15 amù di collaborazione tra Maranello e l'importatore nipponico Comes. Testarossa da collezionisti Luca Corderò Montezemolo (24 milioni di yen), numerate, con il nome del proprietario scritto in una targhetta. Un solo colore, un rosso metallizzato da sogno. Quest'anno la Ferrari esporterà in Giappone 250 vetture, più o meno il 10 % delle sue vendite. Il primo mercato restano gli Usa (600 auto, le consegne stanno risalendo), poi la Germania (550). «In Italia sospira Montezemolo - chiuderemo a quota 350, più o meno un terzo rispetto al '92. Subiamo le conseguenze di un momento psicologico sfavorevole e di ima situazione generale di crisi. Ma la Ferrari ha fiducia nel futuro: ad esempio, investe più del 25 % del suo fatturato in ricerca e sviluppo». Montezemolo sottolinea come la Ferrari - per conservare l'esclusività delle sue auto - non debba e non voglia aspirare a produrre grandi volumi: «L'obiettivo è di vendere 3000 macchine all'anno». Per raggiungerlo ha varato un ampio ventaglio di iniziative: ristrutturazione dei settori commerciale e progettativo di Maranello secondo le più avanzate filosofie in materia; ogni anno il lancio di una nuova gran turismo (nel '94 arriverà una «Supercar» con un motore derivato direttamente da quello di Formula 1); grandissima attenzione verso la clientela sia attraverso l'apertura di filiali e sedi proprie all'estero (Germania, Stati Uniti a San Francisco, Svizzera) sia mediante il varo di rapporti sportivi più intensi (corsi di pilotaggio). «E poi - aggiunge Montezemolo puntiamo sui mercati asiatici. Il Giappone è un esempio. Pensiamo alla Cina: quest'anno venderemo 7 Ferrari. E ci sono Singapore, la Thailandia, l'Indonesia. Vogliamo che la nostra bandiera sventoli in nuovi Paesi. In Ferrari c'è voglia di fare. Crediamo sia ancora vivo l'orgoglio di possedere una Ferrari e poiché le competizioni sono una componente indispensabile del nostro modo di essere, non le abbandoneremo mai». Michele Fenu Il modello della Ferrari che ha fatto impazzire i giapponesi Luca Corderò di Montezemolo

Persone citate: Comes, Luca Corderò, Luca Corderò Montezemolo, Luca Montezemolo, Montezemolo, Paolo Galli, Pininfarina