Appello televisivo per il cane di Mitterrand di Enrico Benedetto

Appello televisivo per il cune di Mitterrand Mobilitati (invano) da settimane i gendarmi presidenziali per il botolo di Francois e Danielle Appello televisivo per il cune di Mitterrand «Atchoum», fuggito dall'Eliseo, trovato dopo una trasmissione PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Torna all'Eliseo, Atchoum! Come Lassie, il cagnolino smarrito da Francois e Danielle Mitterrand rivedrà i suoi autorevoli padroni, da settimane in pena per la misteriosa fuga. Dopo vani tentativi, un appello televisivo ha permesso di risolvere il giallo. Il botolo presidenziale, piccolo e vispo (altrimenti non si chiamerebbe «Atchoum», l'onomatopea per chi starnutisce) è in ottima forma. L'aveva raccolto una signora nel XIX Arrondissement. E già se lo coccolava felice. Ma l'altra sera dinnanzi al televisore doveva scoprirne con rammarico la provenienza. Il «Chi l'ha visto?» canino, insomma, funziona. Almeno per i quattrozampe dell'Eliseo. Non rispondere voleva dire mettersi sulla coscienza il Presidente, aggiungere alle amarezze da Gatt e sondaggi un piccolo dramma familiare. Troppo. Così l'anonima ha preferito consegnarlo. Se non la Legion d'Onore, una ricca mancia monetizzerà l'iniziativa. «Atchoum» non è proprio l'equivalente della micina Socke per la Casa Bianca. I fotografi lo trascurano, ma il pubblico può facilmente immaginarselo abbaiare festoso insieme con gli altri cagnini e cagnoni mitterrandiani. Perché se Edouard Balladur ne possiede uno solo (razza inglese, ci avremmo giurato), i Mitterrand tengono diversi esemplari. Ad esempio un Labrador (o Terranova), che viaggia talora in tgv con re Frangois. La loro gioia: sgranchirsi le gambe a Latché, nella fattoria familiare. Ma quest'anno «Atchoum» non era con loro per le vacanze. E l'Eliseo, malgrado il grande parco reso celebre dal garden party al 14 luglio, deve essergli parso una noiosa gabbia dorata. Così, nell'indolenza del pomeriggio estivo, la bestiola infila la cancellata socchiusa. Scosse dal torpore, le guardie provano a inseguirlo. Ma il loro mestiere è mettere kappaò terroristi in arrivo, non pedinare animali di compagnia fuggitivi. La pattuglia si lancia in Faubourg SaintHonoré, zeppa come sempre di giapponesi. Che Atchoum abbia trovato asilo da Hermes, Lanvin, Gucci...? No. E già un refrain martella i poveri flic: «Ora chi glielo dice al patron?». Le loro angosce rimarranno top secret qualche giorno. Ma poi l'ineffabile «Canard Enchaìné» scopre la gustosa vicenda. Danielle Mitterrand sarebbe furiosa, angosciata. Si moltiplicano, invano, le ricerche. Pagherà il contribuente, maligna qualcuno. Neppure un annuncio a mezzo stampa risolve l'enigma. Deve arrivare il 16 ottobre «30 millions d'amis», una trasmissione zoofila su «TF1». Il teleschermo offre descrizione e numero di tatuaggio. Madame X capitola. Dopo qualche esitazione telefonerà al numero *rerde autodenunciandosi: «E' con me». Mitterrand respira. E se qualcuno gli riportasse indietro, dopo Atchoum, la popolarità, sarebbe addirittura felice. Enrico Benedetto Il presidente francese Francois Mittenand

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