Mancino contro la Lega «Niente confino a Nord»
Mancino contro la Lega «Niente confino a! Nord» Il ministro dell'Interno: la legge è cambiata Mancino contro la Lega «Niente confino a! Nord» ROMA. «Un caso di palese disinformazione o di assoluta malafede». Così il ministro dell'Interno Nicola Mancino ha bollato l'apertura della nuova campagna della Lega Nord contro l'invio di boss della mafia in soggiorno obbligato in Comuni del Nord Italia, annunciata l'altro ieri da un quotidiano con dichiarazioni dei parlamentari del Carroccio, Padovan c Borghezio. Invitando i cittadini a «ribellarsi alla legge che - sostiene la Lega - ha con questo sistema importato la mafia dal Sud al Nord», è stato reso noto un elenco di oltre 500 Comuni del Nord giudicati idonei ad ospitare i boss. L'amministrazione degli Interni, attraverso un comunicato, precisa che l'elenco pubblicato sul giornale è tratto da decreti ministeriali risalenti al 1991 ed ha «perso qualsiasi efficacia ed attualità già dal 30 luglio di quest'anno, data dell'entrata in vigore della legge 24 luglio 1993, che ha radicalmente modificato l'impostazione dell'istituto del soggiorno obbligato». «La legge che ha abolito il soggiorno obbligato in Comuni diversi da quelli di residenza è stata fortemente sostenuta anche da me - ricorda il ministro dell'Interno -; di fronte all'ultimo blitz antimafia della magistratura e delle forze di polizia nel Nord Italia di ben altro livello dovrebbero essere le preoccupazioni», [r. int.] Il ministro dell'Interno Nicola Mancino
Persone citate: Borghezio, Mancino, Nicola Mancino, Padovan
Luoghi citati: Nord Italia, Roma
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