Motthoeus autogol razzista di Emanuele Novazio
Stupore nel mondo del calcio tedesco: l'ex stella dell'Inter si è sempre battuta a favore degli immigrati Stupore nel mondo del calcio tedesco: l'ex stella dell'Inter si è sempre battuta a favore degli immigrati Motthoeus, autogol razzista Litiga con un olandese: Hitler si è dimenticato di voi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Lui nega, ma chi l'accusa conferma e il mondo del calcio tedesco è scosso dallo stupore e dallo scandalo: Lothar Matthaeus - ex star dell'Inter oggi in forza al Bayem Mùnchen, capitano della Nazionale e leader degli sportivi promotori della tolleranza interrazziale - ha svelato un insospettabile odio xenofobo, scrive lo «Spiegel». Ha rimpianto le perversioni razziste del nazismo; addirittura, ha invocato Hitler contro uno straniero. Anche Matthaeus preda della rabbia xenofoba, dunque? Anche lui che ha vissuto per anni in Italia da straniero, sia pur di lusso, lui che ha sposato una straniera e ha un figlio «mezzo straniero»? Lui, il promotore delle gare di solidarietà con gli immigrati, quelle giocate con la scritta «Il mio amico è uno straniero» sulla maghetta? Lui che di recente ha chiesto pene più severe per gli skinheads e le band - neonaziste? Anche lui, assicura sullo «Spiegel» di oggi la parte lesa. Secondo la ricostruzione del settimanale è andata così: durante un litigio con un olandese che stava filmandolo, mentre si divertiva all'«Oktoberfest» di Monaco assieme alla moglie italiana e al figlio, Matthaues ha gridato fra trivialità varie: «Adolf dev'essersi dimenticato di voi olandesi». Ieri, appena diffusa l'anticipazione dell'articolo, il giocatore ha confermato la «disputa» con il turista arrivato dall'Olanda. Ha spiegato di esserglisi avvicinato, quando si è accorto della videocamera puntata su di lui, e di avergli chiesto di smetterla: «Avevo paura per mio figlio», ha detto. L'altro invece ha continuato: «A quel punto è nata una discussione, che certamente non si è sviluppata come una normale conversazione», ha ammesso Matthaeus, che ha negato però di aver tirato in ballo Hitler: «Non ho mai pronunciato le parole che mi sono attribuite dal settimanale». Lo «Spiegel» ha fatto sapere che il turista olandese non cambia versione: l'insulto razziale c'è stato, insiste, l'aggressione xenofoba, sia pur verbale, anche. Il giocatore - molto popolare in Germania, dove è stato 103 volte in Nazionale eguagliando il record di Franz Beckenbauer vuole leggere l'articolo per intero, stamane, prima di decidere che cosa fare. Ma ha confermato che il «Bayern» ha tentato invano di chiudere l'incidente, invitando l'olandese a Monaco. L'incontro non c'è stato, ma la società è solidale: «La storia per noi è chiusa», sostiene il presidente Scherer. Per il general-manager Uh Hoeness, «Matthaeus non ha mai pronunciato le parole che gli vengono attribuite»: Lothar, sostiene, «è un simbolo della lotta all'odio razziale, e non si sarebbe mai lasciato andare a pronunciare parole del genere». Al massimo, «c'è stato uno scambio di espressioni poco gentili e qualche insulto, da una parte e dall'altra. Niente di più». Secondo Hoeness, la rabbia è davvero esplosa nel timore di qualcosa ai danni della famiglia: «Lothar ha paura da quando in Italia tentarono di rapirgli la figlia avuta dal primo matrimo¬ nio». Ma i dirigenti del «Bayem» temono che l'incidente - «certamente spiacevole», l'ha definito il giocatore - inneschi reazioni esasperate, in un Paese che da due anni è scosso dalla febbre xenofoba e razzista. Che la Germania si spacchi intorno a un nome finora esempio di equilibrio, un marchio, un vanto. Emanuele Novazio Lothar Matthaeus, ex stella dell'Inter e della nazionale tedesca, è finito sulle prime pagine dei giornali tedeschi con l'accusa di un insospettabile odio xenofobo. A un olandese avrebbe detto: «Hitler si è dimenticato di voi»
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