Per gli Usa è finita la caccia ad Aidid

.9 Ma Ghali insiste: bisogna catturarlo Per gli Usa è finita la caccia ad Aidid L'ambasciatrice all'Onw adesso puntiamo su una politica più elastica WASHINGTON. Le Nazioni Unite hanno rinunciato ai tentativi di catturare Mohammad Farah Aidid, il che non significa che il signore della guerra somalo non possa essere chiamato a rispondere degli attacchi ai caschi blu. Lo ha dichiarato l'ambasciatore americano presso le Nazioni Unite Madeleine Albricht alla Nbc, sottolineando che, in linea con le nuove direttive del presidente Clinton, «stiamo premendo con estrema decisione sul binario politico» per risolvere il conflitto somalo e dicendosi «piuttosto soddisfatta» dei progressi conseguiti. «Non possiamo tuttavia permetterci - ha osservato - di non chiamare a rendere conto in ultima analisi coloro che attaccano le missioni di pace». A chi le faceva notare la contraddizione delle sue dichiarazioni con una precedente affermazione secondo cui una mancata azione contro Aidid. avrebbe potuto essere interpretata come un appeasement nei confronti dell'esponente somalo, la Albright ha risposto: «Ciò che stiamo facendo consiste nel tentare un metodo diverso. Penso che in questa fase dobbiamo apprendere la lezione della elasticità. Vi sono molti modi di fare le cose e noi stiamo provando diversi strumenti». Boutros Boutros-Ghali invece non cambia idea e ieri ha nuovamente difeso il ruolo dei ca¬ schi blu in Somalia nel corso di un'intervista televisiva in margine al vertice dei Paesi francofoni che si svolge nell'isola di Mauritius. I caschi blu operano nel quadro della legittima difesa. «E' una situazione unica al mondo ha detto - in cui non c'è il governo e l'Onu lo sostituisce». Sottolineando di non avere nessuna animosità contro il «signore della guerra» somalo Mohammad Farah Aidid, Boutros-Ghali ha dichiarato che questi sarà ancora ricercato dall'Onu fin quando il Consiglio di sicurezza non avrà modificato il mandato. «Noi abbiamo un mandato ha affermato - e l'emissario americano (l'ambasciatore Robert Oakley) aveva per missione la liberazione dei due ostaggi detenuti». Boutros Ghali ha aggiunto che ci vorrà molto tempo per raggiungere una riconciliazione fra le parti somale e che «se non sarà risolto nulla entro il 31 marzo, data annunciata per il ritiro americano, rischiamo di abbandonare la Somalia in una situazione simile all'Angola». Ieri a Mogadiscio, diverse centinaia di sostenitori di Aidid hanno dato vita a una manifestazione contro la prevista visita del segretario dell'Onu. La precedente visita di Ghali era stata l'occasione di imponenti manifestazioni e scontri. [Agi-Ansa]

Luoghi citati: Angola, Mogadiscio, Somalia, Usa, Washington