Auxilium con i cerotti di Giorgio Viberti

Pozzo in avaria LO SPORT Basket: torinesi al Ruffini nel 4° turno di serie A2 Auxilium con i cerotti Manca Abbio, Ferrara fa paura Il match Torino-Ferrara, valido per il 4° turno di A2 (al Ruffini, ore 18,30), sulla carta parrebbe scontato: l'Auxilium ha infatti più volte dichiarato di voler tornare subito in Al, mentre il club estense - salvatosi in extremis l'anno scorso dalla retrocessione in B - in estate è stato vessato da gravi problemi economici e ha sfrondato un organico già non molto ricco. Eppure le due formazioni sono appaiate in classifica con 2 punti e la partita odierna appare tutt'altro che segnata, anche perché l'Auxih'um lamenta numerosi infortuni. Il più grave è quello di Abbio, tornato dal raduno azzurro con la spalla destra dolorante. L'azzurro è rimasto inattivo fino a ieri mattina, quando ha effettuato qualche esercizio di tiro per mettere alla prova l'articolazione: giocherà soltanto in caso di estrema necessità. Lo stesso discorso vale per Iacomuzzi, che lamenta una frattura da stress ad un piede (come lo juventino Vialli). Acciaccato anche l'ame- ricano Howard (caviglia destra), sempre assente Trevisan (se ne riparlerà a gennaio). «Ma il problema non sono tanto gli uomini - precisa Federico Danna, coach dei torinesi quanto la mentalità della squadra. Pensavamo di essere una grande di A2, ma non l'abbiamo ancora dimostrato. Giochiamo bene solo a tratti, manchiamo di personalità forse perché alcuni giocatori sono giovani e altri non hanno esperienza nel campionato italiano. Siamo tesi e insicuri, poco aggressivi e discontinui». Ma oltre ai problemi psicologici, l'Auxilium lamenta anche carenze tecniche. «E' vero - ammette Danna -. Ci è mancata soprattutto la difesa. Domenica scorsa a Padova abbiamo subito 43 punti da due piccoli come Bonetto e Ferraiuolo, buoni giocatori ma non certo dei fenomeni. Mi aspetto di più da tutti. Mian pecca ancora di ingenuità, Howard deve essere più leader, Abbio a volte forza troppo le entrate. Bella non è continuo». Deludono anche i giovani: a Padova si è un po' riscattato Masper, ma Prato è rimasto 40' in panchina per punizione, dopo essersi presentato ancora una volta in allenamento oltre il suo peso forma: «Paolo non ha ancora imparato che cosa significa essere un giocatore professionista - sottolinea Danna -. E' molto distante dal suo rendimento potenziale». Per tutti questi motivi, oggi anche la modesta Ferrara fa paura. La squadra del giovane coach Franchella, esordiente in serie A (in passato allenò anche il vivaio del Collegno), è arroccata intorno ai suoi due americani. Il pivot è Matt Nover, un bianco 22enne di 202 cm, uscito dalla Indiana University ed ex allievo del santone Bobby Night. Non ha particolari doti tecniche, ma è veloce nei movimenti offensivi e duro in difesa. La bocca da fuoco è Grant Gondrezick, 29enne ala di 196 cm che non sfondò nella Nba soltanto per problemi di droga. Anche lui è bianco ma salta come un nero e, quando si esalta, sono dolori per tutti (spesso anche fuori dal campo). Intorno ai due yankee gravitano il play Magri, l'altro lungo Binotto e soprattutto la guardia Coppo, finora il più prolifico degli estensi e secondo realizzatore italiano in serie A2 (dopo Abbio). Giorgio Viberti

Luoghi citati: Collegno, Ferrara, Indiana, Padova, Prato, Torino