Zamparini: la Lega sa e tace Borsano è pronto a parlare di R. S.

Caso Palestra: sotto accusa Nizzola, «fa come gli struzzi» Caso Palestra: sotto accusa Nizzola, «fa come gli struzzi» Zamparmi: la Lega sa e tace Borsano è pronto a parlare GLI SVILUPPI BELL'INCHIESTA A Torino a Venezia si scivola giù, fino ad Avellino. L'inchiesta Piedi puliti si allarga a macchia d'olio. E affonda le mani nel «nero», voce di pagamento che sembrava abolita dal vocabolario calcistico. Zamparmi, ex presidente del Venezia, accusa la Lega di aver sempre saputo e taciuto: «Di contratti-Palestra (il figlio dell'impiegata del Torino trasferito al club lagunare, ndr) ce ne sono 654». E Borsano potrebbe diventare il primo pentito dell'indagine, almeno così qualcuno interpreta la volontà dell'ex presidente granata di incontrare il giudice Sandrelli. Infine Bini, ex dg dell'Empoli, minaccia querele dopo lo scoppio del Baiano-gate, l'indagine sul miliardo in nero versato dall'Avellino al club toscano due anni fa per la quale sono stati chiesti i rinvii a giudizio dell'ex presidente irpino Marino e di Bini. Caso Palestra. Secondo Zamparmi, la vicenda «è stata gonfiata a dismisura, la contabilità societaria è della massima trasparenza e correttezza. Non esistono false fatturazioni e neppure evasione». L'ingaggio del giocatore Alessandro Palestra, mai utilizzato, «permetteva solamente un pagamento biennale da parte della società acquirente. Gli addetti ai lavori adoperavano normalmente questo sistema per regolarizzare pagamenti biennali». In parole povere i contratti tipo Palestra «erano fatti con il beneplacito della Lega che aveva scovato questo escamotage proprio per evitare i pagamenti in nero, visto che non è previsto il pagamanto a rate. E siccome Romano era costato due miliardi, pagabili in due anni, questa prassi ha evitato l'evasione fiscale sistemando le pendenze fra le società». Nizzola implicitamente conferma quando asserisce che «non esiste un solo club che debba quattrini a un altro». Ed è chiamato da Zamparmi «a un atteggiamento diverso da quello dello struzzo tenuto sinora, atteggiamento che ha contribuito a creare solo confusione e false notizie». Caso Baiano. Il sostituto procuratore di Avellino, Amato Barile, ha ipotizzato i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali in relazione alla sua compravendita. Secondo l'inchiesta l'attuale bomber viola fu trasferito da Empoli ad Avellino per 4800 milioni: 1100 pagati per il prestito relativo alla prima stagione, 2700 per l'acquisto definitivo. E il miliardo mancante dove è finito? Ne sapremo qualcosa in più alla prima udienza, la prossima settimana il Gip di Avellino dovrebbe fissarne la data. Bini ha dichiarato: «Il pagamento è avvenuto regolarmente tramite la Lega. Lo stesso Nizzola, non avendo più sentito parlare di questo trasferimento, credeva che tutto fosse archiviato per la regolarità del pagamento. Non ritengo giusto quanto scritto da alcuni quotidiani: ho dato disposizione al mio legale di sporgere querela». Torino resta, comunque, al centro della vicenda giudiziaria. Decisivo sarà il confronto che proprio Borsano ha sollecitato a Sandrelli per la prossima settimana. Tema del colloquio: il passaggio di proprietà da Borsano a Goveani. Sia quest'ultimo, sia il neo amministratore Randazzo, furono sentiti da Sandrelli rispettivamente ad aprile sull'acquisto delle azioni e a settembre per l'esame dei bilanci. Per ora si sa di tre comunicazioni giudiziarie: a Borsano (falso in bilancio e fatturazioni di operazioni inesistenti), Goveani e Zamparmi (fatturazioni di operazioni inesistenti). Ma altre sono in arrivo, annuncia Prunas, il magistrato che collabora con Sandrelli. E ritorna il nome di Moggi. Si è scoperto che Simone Pastorini, 19 anni, pallavolista in forza a un club di Alessandria, fu venduto nel '90 al Torino per colmare un credito di 28 milioni. Il cartellino di Pastorini è passato al Cosenza, cui il Toro aveva ceduto Catena, poi morto in un incidente d'auto. [r. s.]

Luoghi citati: Alessandria, Avellino, Empoli, Torino, Venezia